HomeEsteri Sta bene il fotoreporter veronese arrestato a Istanbul. Il console italiano lo assiste durante l’interrogatorio

Sta bene il fotoreporter veronese arrestato a Istanbul. Il console italiano lo assiste durante l’interrogatorio

di Fabio Grazzini08 Luglio 2013
08 Luglio 2013

Sono buone le condizioni di salute di Mattia Cacciatori, il fotoreporter veronese arrestato due giorni a fa a Istanbul durante l’ennesimo scontro tra manifestanti ostili a Erdogan e forze dell’ordine. Il giovane di 24 anni, mentre veniva trasportato in commissariato, con una telefonata concisa ha avvertito un’amica, Chiara: «Mi hanno arrestato, sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro, e mi stanno portando nella stazione centrale di Aksaray».

La vicenda. La notizia dell’arresto di Mattia è stata data inizialmente da un quotidiano locale di Verona, “L’Arena”, che ha dedicato alla sua storia la prima pagina. Secondo il giornale il fotoreporter si trova ancora in Questura, in attesa di essere interrogato. Il ragazzo è stato fermato sabato pomeriggio nei pressi di piazza Taksim, nella capitale turca, dove da settimane si scontrano dimostranti e polizia. Era lì per fare un reportage fotografico sulla situazione politica del Paese e la sua attenzione è stata catturata da un corteo di persone che stava per muoversi verso Gezi Park, centro nevralgico della rivolta. Prendendovi parte, quindi, pensava di poter raccontare con le immagini un altro capitolo della contestazione e non certo di diventare oggetto di tensione internazionale tra Italia e Turchia. Una situazione delicata anche perché già il 27 giugno scorso era stato arrestato, sempre in piazza Taksim, un altro fotografo italiano, il livornese Daniele Stefanini, poi rilasciato dalla autorità turche nel giro di 24 ore.

Le ultime notizie. Un riscontro positivo sulle condizioni di Mattia lo fornisce poi un’altra sua amica, Giulia Stagnitto, che racconta: «Sono riuscita a mandargli alcuni sms e lui mi ha risposto. Ha detto che era riuscito ad avvisare i genitori. E’ stato allertato anche il console e comunque lui è ancora in questura centrale, a Vatan. Con il progetto Erasmus sono andata a vivere un anno in Turchia e sapendo che Mattia partiva gli ho lasciato il mio numero di cellulare, nel caso avesse avuto bisogno di contattare qualcuno. Lui e Chiara si sono conosciuti e ieri sera l’ha chiamata. Ha detto che stava bene, che lo avevano solo caricato sul furgone, ma rimaniamo comunque preoccupate».
Avuto modo di comunicare con lui, Federico Vantini, il sindaco di San Giovanni Lupatoto (il paese natale di Mattia) ha dichiarato che «il ragazzo sta bene. E’ ancora in arresto e lo stanno interrogando, mentre il console italiano lo assiste».

 

Fabio Grazzini

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