MARANELLO – Le indiscrezioni sul possibile allontanamento di David Sanchez, capo dell’aerodinamica della Scuderia Ferrari, sono diventate una realtà. Il 9 marzo l’ormai ex Chief Engineer e Head of Vehicle Concept della compagine di Maranello ha rassegnato le sue dimissioni, lasciando una gestione sportiva per cui lavorava dal 2012.
Il motivo sarebbe legato al mancato raggiungimento dei target prefissati per il 2023. Domenica 5 marzo, il giorno dell’esordio del Gran Premio di Formula 1 in Bahrain, le aspettative riposte nel pilota Carlos Sainz si sono scontrate con la formidabile prestazione di Max Verstappen. Sanchez, uno dei tecnici che più avevano contribuito alla progettazione delle ultime due monoposto, è ritenuto responsabile dell’aerodinamica scadente. Il risultato deludente di Ferrari, lenta in curva rispetto alla Red Bull, sarebbe dovuto alle incertezze sull’alettone posteriore e al degrado delle gomme. Difetti inaccettabili anche per l’umiliante ritiro di Charles Leclerc dal Bahrain International Circuit.
La carriera di Sanchez
Ingegnere francese di origini spagnole, Sanchez aveva iniziato alla Ferrari nell’ottobre 2012, diventando capo del dipartimento aerodinamico nel 2019 e Chief Engineer nel 2021. Ideatore dei criticati modelli F1-75 e SF-23, è stato difeso da Frederic Vasseur, Team Principal e General Manager della Ferrari. Vicino a Mattia Binotto, l’ex Team Principal del Cavallino Rampante che aveva lasciato nel 2022, Sanchez probabilmente tornerà alla britannica McLaren. Ma non prima dell’esilio tecnico, il gardening leave, il periodo di congedo fissato per evitare che un ex dipendente riferisca informazioni sensibili al nuovo datore di lavoro, inevitabilmente concorrente.
Il futuro di Ferrari
Sanchez sarà probabilmente sostituito da Diego Tondi, in Ferrari dal 2007 e capo dello sviluppo aerodinamico. La sostituzione pesa sulla stabilità della Scuderia di Maranello, dopo che nelle scorse settimane avevano lasciato anche altre figure importanti, benché estranee all’organizzazione tecnica, come Gino Rosato e Jonathan Giacobazzi. I cambiamenti interni stravolgono la casa automobilistica mentre è alle porte la seconda tappa del mondiale: tra il 17 e il 19 marzo la sfida si terrà a Jeddah, in Arabia Saudita.