KIEV – Una notte di allarmi antiaerei in tutta l’Ucraina per i bombardamenti russi. Le esplosioni, che hanno causato almeno otto morti, sono state segnalate nelle città ucraine di Dnipro e di Kirovohrad e nella regione di Mykolaiv, e l’amministrazione militare della regione di Kiev ha esortato a rimanere nei rifugi.
“È stata una notte difficile” ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendo che sono state colpite 10 regioni, tra cui quelle di Kiev, Dnipro, Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Leopoli, con attacchi a infrastrutture critiche ed edifici residenziali. Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba su Twitter ha parlato di “barbarie russa”, sostenendo con convinzione che “verrà il giorno in cui Putin e i suoi collaboratori saranno chiamati a rispondere delle loro azioni da un Tribunale speciale”.
Intanto sono arrivate anche le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo cui non si può “escludere che Bakhmut cada nei prossimi giorni” e non bisogna “sottovalutare” Mosca. Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ha affermato che l’Unione europea può mettere in campo due miliardi di euro per le munizioni a Kiev. Il comandante delle forze armate ucraino,Valery Zaloujny, ha reso noto su Telegram che sei degli 81 missili lanciati dalle forze russe nella notte del 9 marzo erano ti tipo ipersonico.
Aiea in guardia sui rischi della centrale di Zaporizhzhia
Le esplosioni hanno colpito anche un impianto energetico di Kiev e il 40% degli abitanti della capitale è attualmente senza riscaldamento, come reso noto in un comunicato dell’operatore energetico ucraino Ukrenergo. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi , ha messo in guardia contro i rischi legati alle ripetute interruzioni di corrente nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Grossi ha aggiunto poi che “nella centrale c’è abbastanza diesel per garantire il funzionamento dell’impianto per 15 giorni”.
I dubbi su Nord Stream
Sul gasdotto Nord Stream, i sospetti dell’intelligence Usa non convincono Mosca per cui “il sabotaggio è opera di un servizio statale”. Il Cremlino è tornato a chiedere “un’inchiesta veloce e trasparente” e ha chiesto che Mosca “vi possa partecipare”.