KIEV – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atteso il 3 marzo a Washington da Joe Biden per discutere delle prospettive di pace in Ucraina dopo il mancato accordo al G20. Gli Stati Uniti, inoltre, potrebbero annunciare l’invio di un nuovo pacchetto d’armi a Kiev per 400 milioni di dollari per fronteggiare dei nuovi attacchi russi. È già arrivata la risposta del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui Mosca ha “preso atto del fatto che gli Stati Uniti continuano ad aumentare le loro spedizioni di armi”.
La Cina frena la dichiarazione congiunta del G20
La guerra in Ucraina è stata al centro anche della riunione dei ministri degli Esteri a Nuova Delhi, in cui un ennesimo tentativo di elaborare una dichiarazione congiunta per condannare fermamente la guerra è saltato nuovamente. La Cina si è unita alla Russia nella scelta di rifiutarsi di firmare la dichiarazione che chiedeva il “ritiro completo e incondizionato della Russia dal territorio dell’Ucraina”. I due Paesi sono stati gli unici membri del G20 a non approvare il documento. Il ministro cinese Qin Gang ha però ribadito che la Cina “è disposta ad avere un ruolo costruttivo” nella mediazione. Al termine dell’incontro Josef Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, ha affermato che Lavrov è rimasto al tavolo del G20. Secondo l’economista questo “è un passo avanti”.
Nulla di fatto nell’incontro tra Blinken e Lavrov
Il colloquio a sorpresa – durato appena 10 minuti – tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato americano Antony Blinken al G20, è stato il primo incontro di persona tra i due dall’inizio della guerra. Blinken ha ribadito a Lavrov l’impegno degli Stati Uniti a sostegno dell’Ucraina e ha fatto pressione su Mosca affinché revochi la sua decisione di sospendere il trattato sul nucleare New Start. Nessuna nota o comunicato ufficiale a seguito dell’incontro, anche se il ministero degli Esteri russo ha spiegato che “non ci sono stati negoziati”.
L’assedio strategico a Bakhmut
In Ucraina la guerra continua a mietere vittime, e sale a 461 il numero di bambini che hanno perso la vita. Secondo Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo di mercenari Wagner, la città di Bakhmut è stata circondata dalle forze russe. Durante la notte, inoltre, le forze di Mosca hanno distrutto un ponte chiave che collegava la città sotto assedio al vicino villaggio di Khromove. Il capo del battaglione Wagner ha poi esortato il presidente ucraino Volodymir Zelensky a evacuare anziani e bambini da Bakhmut, dove da settimane imperversa una sanguinosa battaglia condotta casa per casa.