ROMA – Una risposta. È ciò che si aspetta dall’Europa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’indomani della tragedia che ha colpito un barcone di migranti partito da Smirne, in Turchia e che ha nuovamente reso protagonista le coste italiane.
Il richiamo di Mattarella all’Europa
L’Ue deve assumere “la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani – scrive Mattarella in un nota diffusa dal Quirinale – impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie”. Per poter conseguire l’obiettivo, però, è necessario – sempre secondo Mattarella – rimuovere le cause dei flussi di migranti, ovvero guerre, persecuzioni, terrorismo e povertà.
L’atto criminale e l’impegno del governo
Davanti alle vittime della tragedia anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice “profondamente addolorata” e va all’attacco di coloro che definisce “trafficanti di uomini”. Un atto – quello di destinare 200 persone in una imbarcazione di 20 metri e con condizioni meteo avverse – definito “criminale” dalla premier. Il governo, però, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie” assicura la Premier, sollecitando poi gli Stati di partenza e di provenienza dei migranti per una collaborazione.
Scafisti senza scrupoli
Al termine dell’incontro con i rappresentanti di istituzioni e forze dell’ordine della provincia di Crotone tenutosi domenica in Prefettura, il ministro dell’Interno – Matteo Piantedosi – ha sottolineato come sia necessario contrastare le filiere dell’immigrazione regolare “in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano viaggi improvvisati e con imbarcazioni inadeguate”.
La necessità di raddoppiare gli sforzi
L’unica soluzione plausibile per porre fine a tali tragedie deve essere trovata in una migliore cooperazione. “Tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi – ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen – per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale”. A dare importanza a questo concetto è stato anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “Dobbiamo fare il possibile per prevenire la perdita di vite umane – ha detto – fornendo ricerca, soccorso e assistenza medica”. Un imperativo umanitario per Guterres ma anche un obbligo morale.