PESCARA – Uno striscione all’ingresso del Tribunale di Pescara per ricordare le 29 vittime dell’hotel Rigopiano, travolto da una valanga sei anni fa, nel giorno della sentenza di primo grado. A 1.318 giorni dall’inizio del processo, i familiari delle persone che morirono nella tragedia attendono così il giudizio del gup. Tra questi Giampiero Matrone, che perse la moglie, e Giampiero Parete, il cuoco che per primo lanciò l’allarme quel pomeriggio del 18 gennaio 2017.
Sui 30 imputati pendono richieste di condanna per oltre 150 anni di carcere per i reati di disastro colposo, omicidio plurimo, lesioni, falso e abusi edilizi. Sono quattro invece le richieste di assoluzione. Le condanne più pesanti sono state chieste per l’ex prefetto Francesco Provolo, il Sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso e per l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco.