VENEZIA – La Biennale scommette sull’Africa e si affida alla anglo-ghanese Lesley Lokko per la 18esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Parola d’ordine: inclusività. Specie nei confronti di una realtà, come quella del continente africano, esclusa dalla storia dell’architettura che, conferma la curatrice, “non è sbagliata” ma solo “incompleta”. Sorti diverse, invece, per il padiglione russo, assente anche quest’anno dall’esibizione. Assenza su cui non sono mancate polemiche e battibecchi tra il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Ciccuto.
La nuova edizione
Cambiamento e immaginazione, assieme a decolonizzazione e decarbonizzazione. Queste gli assi dell’esposizione, articolata in sei parti, con 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dalla diaspora africana, (tre i collettivi italiani), che occuperanno i Giardini della Biennale, l’Arsenale e Forte Marghera. La nuova edizione si chiamerà “The Laboratory of the Future” e sarà aperta da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023 . La cerimonia di premiazione e inaugurazione del 20 maggio sarà però anticipata da una pre-apertura, che avrà luogo nei giorni 18 e 19 maggio.
L’assenza del padiglione russo
La 18esima Biennale di architettura ospiterà il padiglione ucraino. Assente invece il quello russo, come già avvenuto nel 2022 per la mostra d’arte. Una scelta fortemente criticata in serata dal sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che parla di “ingiusta discriminazione rispetto alla creatività” e protesta per la mancanza di “interlocuzione con il governo”. La politica non deve interferire ma neanche essere scavalcata”, ha commentato Sgarbi.
Le replica di Venezia
Immediata la replica di Venezia, che ha ricordato a Sgarbi come la Russia non abbia fatto richiesta. “L’anno scorso la Russia ha deciso di ritirarsi autonomamente dalla Biennale Arte mentre quest’anno, ad oggi, non ha fatto richiesta di prendere parte a quella di Architettura all’interno del proprio padiglione ai Giardini”, ha ricordato la Biennale.