ROMA – Stop alla cessione dei crediti sui bonus fiscali e allo sconto in fattura. Questa è la decisione definitiva emersa giovedì 16 febbraio dal decreto legge sul Pnrr approvato dal Consiglio dei Ministri.
La nuova battuta d’arresto riguardo il Superbonus e le altre agevolazioni edilizie, punta a “risolvere il problema della massa di crediti fiscali incagliati dalle imprese edili e a mettere in sicurezza i conti pubblici”. Così ha riferito il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti giovedì in conferenza stampa, sottolineando in seguito le incomprensioni emerse in merito: “Vorrei puntualizzare che non tocchiamo il Superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito”. Anche L’Associazione Bancaria Italiana specifica in una nota: “Fornisce un chiarimento e un utile contributo per la maggiore certezza giuridica e contribuisce a riattivare le compravendite di tali crediti di imposta”.
La decisione presa dal Governo ha però generato un clima di tensione che ha lasciato spazio ai cori di protesta dei leader di numerosi partiti politici. “La bozza del dl sembra decretare la morte del Superbonus”, affermano i capigruppo di M5s. A questo proposito il presidente del partito Giuseppe Conte dichiara sui social: “Qui si gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia e 130 mila posti di lavoro”. Anche sulle sponde del Pd si esprime il candidato alla segreteria Stefano Bonaccini: “In questo modo significa condannare alla chiusura decine di migliaia di imprese e mandare sul lastrico migliaia di famiglie”.
A fronte delle eccessive problematiche, sempre nella giornata di giovedì, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha assicurato che avverrà un confronto parlamentare lunedì 20 febbraio a Palazzo Chigi con la presenza delle associazioni di categoria, al fine di “ricevere contributi propositivi”.