ROMA – La destra accelera sulla legge per la separazione delle carriere dei magistrati. Terzo Polo, Forza Italia e Lega portano avanti i quattro disegni di legge – che riprendono il testo di riforma costituzionale del 2017 – presentati tra Camera e Senato sull’argomento. I primi firmatari delle quattro proposte di legge a Montecitorio, Jacopo Morrone (Lega), Tommaso Calderone (FI), Enrico Costa (Azione), Roberto Giachetti (Italia Viva) hanno convocato per domani una conferenza stampa alla Camera in cui intendono ribadire la loro volontà di andare avanti per arrivare ad una riforma in tempi brevi. Un’ulteriore proposta è stata inviata al Senato da Erika Stefani, responsabile Giustizia della Lega.
La separazione delle carriere
In Italia magistrati requirenti, ovvero quelli che conducono le indagini, e i magistrati giudicanti, ovvero i giudici di corti e tribunali, sono selezionati da un unico concorso e dei loro trasferimenti e dei loro procedimenti disciplinari si occupa il Consiglio superiore della magistratura. I magistrati, pertanto, si distinguono tra loro soltanto per funzioni. Attualmente un singolo magistrato, infatti, può passare dalla carriera requirente a giudicante per un massimo di quattro volte. La riforma, cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi da decenni, vorrebbe impedire questi passaggi, costringendo i magistrati ad una scelta definitiva a inizio carriera. Nelle intenzioni del disegno di legge c’è, infatti, anche la definizione di due diverse procedure di concorso per accedere alle due carriere.
La risposta di Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia preferisce tenere un profilo basso dal momento che, una legge in merito è già compresa nel programma di governo della coalizione. “Non compete a me definire l’agenda di governo e delle priorità delle prossime settimane” dichiara il presidente della Commissione Giustizia della Camera Ciro Maschio che però aggiunge: “quello della separazione delle carriere dei magistrati è certamente un tema che c’è nel programma di governo”.