ISTANBUL- Continua a crescere il numero delle vittime del terremoto che lunedì scorso ha devastato il sud della Turchia e la Siria nord-occidentale. Secondo l’ultimo bilancio aggiornato, i morti sarebbero arrivati a quota 41 mila. Ma non si ferma la ricerca di superstiti a distanza di 182 ore dal sisma. Dopo il salvataggio di una bambina di 6 anni e una donna di 70, messo in salvo anche un 12enne. Intanto Erdogan mette sotto accusa i costruttori edili, disponendo centinaia di arresti nelle dieci province turche colpite dal sisma.
I superstiti
Sono tanti i superstiti che, secondo la tv di Stato turca Trt e l’agenzia di stampa Anadolu, sono stati salvati dai 160mila soccorritori al lavoro nel sud est dell’Anatolia. Tra gli ultimi, un 12enne di nome Kaan salvato dopo essere rimasto per 182 ore sepolto sotto le macerie di un edificio crollato per il terremoto ad Antiochia, in provincia di Hatay. In salvo anche una bambina di 6 anni di nome Miray, ritrovata viva dopo essere rimasta sepolta sotto le macerie per 178 ore ad Adiyaman, e una 70enne, Nuray Gürbüz, sepolta viva sotto le macerie al confine col nord della Siria. La fase di soccorso dopo il terremoto starebbe comunque “volgendo al termine”, stando a quanto dichiarato dal capo degli aiuti delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, durante una visita alla città di Aleppo, a nord della Siria.
Gli arresti
Mentre si scava per recuperare altri possibili superstiti, il presidente turco Erdogan si è mosso per individuare i responsabili delle migliaia di vittime. Su 131 costruttori edili sospettati, circa 100 sono stati messi in custodia ad Ankara con l’accusa di aver violato le norme turche in materia edilizia. L’ultimo, Nazmi Tosun, supervisore della costruzione di uno dei palazzi distrutti durante il terremoto a Kahramanmaras, nel sud est della Turchia, è stato arrestato nelle ultime ore ad Istanbul. Mandato d’arresto anche per 31 persone a Malatya, dove la procura si è espressa nell’ambito dell’inchiesta in corso sulle abitazioni crollate nella zona durante il terremoto.
Bilancio drammatico
Questa mattina, invece, si attestava a 40.943 il bilancio delle vittime del terremoto. A un primo aggiornamento mattutino, che attestava le vittime turche a 31.643, infatti, si sono aggiunte circa 9.300 vittime siriane secondo quanto reso noto dal responsabile regionale emergenze dell’Oms, Rick Brennan. Secondo Brennan circa 4.800 persone sono morte nelle zone controllate dal governo e altre 4.500 sono decedute, invece, in quelle controllate dai ribelli. Un ventiseienne ad Antiochia, in provincia di Hatay, è stato salvato dopo 177 ore sotto le macerie.
Il presidente della Turchia Erdogan ha fatto arrestare più di 100 costruttori nelle dieci province turche colpite dal sisma a causa della violazione delle norme edilizie. I fermi fanno seguito all’arresto del costruttore Mehmet Yasar Cokun avvenuto venerdì all’aeroporto di Istanbul. Il presidente turco, alle porte delle elezioni, cerca così di smarcarsi dai numerosi condoni edilizi che ha approvato in questi anni.