Da Cesenatico a Roma il passo è breve. L’Osteria Gran Fritto, considerato il Mcdonald’s del pesce d’Italia, aprirà presto anche nella capitale. È questo l’ambizioso progetto di Stefano Bartolini, lo storico proprietario del locale che si affaccia sul Porto di Cesenatico. «E’ nato tutto da qui, su questo magnifico Porto. Era il 1999 e con amici, nel cortile di casa mia, si mangiava pesce fritto pescato sul momento. Più portate in grande relax: quella sera e’ nata l’Osteria del Gran Fritto di Cesenatico. Nei mesi a seguire la combinazione tra qualità, convivialità e tradizione è stata la chiave di volta per il successo della mia Osteria». Un successo, quello di Gran Fritto, che non conosce battute d’arresto ma che, al contrario, cresce di giorno in giorno tanto da arrivare perfino a Roma, crocevia di culture enogastronomiche, dove nuove idee s’incontrano e si fondono tra loro. E proprio l’idea di Bartolini è stata quella di riportare in auge la tradizione della cucina romagnola nella capitale, dove è troppo spesso bistrattata da facili imitazioni. «Se è vero che non sempre piccolo è bello – spiega il titolare dell’Osteria – la mia sfida è dimostrare che si può fare qualità, valorizzazione del territorio e ricerca anche governando una grande “casa”. La mia Osteria è il ritratto di com’era una volta la ristorazione in Romagna: fatta di qualità delle materie prime e spontaneità del servizio». Nelle parole di Stefano Bartolini c’è il sunto perfetto della sua realtà aziendale, una casa gourmet che comprende due osterie, una a Milano Marittima, aperta nel 2004, e una a Cesenatico, appunto. Ma l’attività di questo “maestro del pesce” non finisce qui: i due ristoranti, ovvero la Buca, lo storico locale aperto nel 1985 a Cesenatico, e la Terrazza Bartolini, posta sopra l’Osteria del Gran Fritto di Milano Marittima; un laboratorio per il pane, la pasta fresca e i dessert, in grado di produrre tutto il necessario per le diverse realtà ristorative. A dar man forte a Stefano, oltre a un validissimo staff, ci pensa suo figlio Andrea, una laurea in architettura e una voglia di fare pazzesca, figlia della passione che il babbo gli ha trasmesso. «C’è una storia lunga secoli dietro alle preparazioni che la nostra cucina di strada porta in tavola – spiega Andrea Bartolini – sono i piatti nati da sapienze maturate sui pescherecci dei marinai dell’alto Adriatico, da scambi di culture e materie prime fra i vari territori della nostra regione, da rituali antichi che scandivano, e lo fanno tutt’ora, la vita dei romagnoli. Oggi, se sei del luogo – continua Andrea – il cibo di strada è capace di farti sentire parte della comunità, se sei “straniero”, ti racconta della sua cultura». E sul banco dell’Osteria, proprio vicino al Porto, Stefano e Andrea Bartolini propongono due piatti “capisaldi” della loro cucina: il Risotto alla Moda di una Volta e il Cono di Pesce Fritto, quello avvolto nella carta gialla e che va rigorosamente “preso e mangiato con le dita”.
Apre a Roma “Gran Fritto”, il Mcdonald’s del pesce all’italiana
06 Luglio 201349