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Sanremo 2023
tra record e polemiche
Mattarella segue l'apertura

L'ad Fuortes: "Risultato storico"

Salvini: Non ascolterò lettera Zelensky

di Niccolò Maurelli08 Febbraio 2023
08 Febbraio 2023

Il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo Amadeus in occasione dell'apertura della kermesse. ANSA/ETTORE FERRARI

SANREMO – La settantatreesima edizione del Festival di Sanremo si apre tra record e polemiche. Con riferimento alla lettera del presidente ucraino Zelensky, che Amadeus leggerà in occasione della serata finale, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato: “Sabato non ascolterò la lettera di Zelensky a Sanremo, preferisco guardare un film con i miei figli”. Il leader del Carroccio ha contestato anche la presenza alla kermesse del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, così come il discorso sulla costituzione di Benigni e la partecipazione della pallavolista Paola Egonu in qualità di co-conduttrice. La Costituzione secondo Salvini “non dovrebbe essere difesa sul palco dell’Ariston”, mentre sulla Egonu ha detto: “Grande sportiva, ma spero non faccia una tirata sul razzismo”. In difesa della scelta di invitare Mattarella e di difendere la costituzione si è scagliata l’eurodeputata dem Alessandra Moretti, plaudendo alla scelta voler elogiare il “nostro bene più prezioso”. Polemiche anche da parte di Mara Carfagna: “Salvini non si smentisce mai. Solo lui poteva banalizzare la presenza di Mattarella dicendo che è andato al Festival per svagarsi”.

L’emozione di Mattarella

Per la prima volta nella storia un presidente ha seguito l’apertura del Festival di Sanremo. Sergio Mattarella, subito dopo l’inno di Mameli, cantato per l’occasione da Gianni Morandi, si è emozionato ascoltando le parole del monologo di Roberto Benigni in ricordo della Costituente, ai cui lavori partecipò anche il padre, Bernardo Mattarella. Si potrebbe dire, scherza l’attore toscano, che la Costituzione sia la “sorella del Presidente”.

Cda Rai: “Non siamo stati considerati”, ma è record di share

Chiuso, si fa per dire, il capitolo Zelensky, il Cda della Rai si è sentito “tagliato fuori” dalla decisione di voler invitare il Presidente della Repubblica. Hanno fatto tutto Amadeus e il suo agente, Lucio Presta, col benestare dell’ad della Rai Carlo Fuortes, il quale ha ringraziato pubblicamente Mattarella e Amadeus per il successo della prima serata. Numeri infatti da record: 62,4% di share rispetto al 54,7% dello scorso anno. “Un dato straordinario, che non si vedeva da oltre 25 anni”, ha commentato Fuortes.

La furia di Blanco

Come nelle ultime edizioni Amadeus ha scelto di far esibire i vincitori dell’edizione precedente. Quest’anno è toccato a Mahmood e Blanco. Un’esibizione, quella di Blanco, rovinata da alcuni problemi tecnici, che hanno impedito al diciannovenne bresciano di concludere al meglio la sua performance. “Non mi sentivo in cuffia, non sentivo la voce”, ha dichiarato  per giustificare la furia con cui, nel corso dello spettacolo, si è scagliato contro gli arredi e le composizioni floreali che decoravano il palco. “La musica è musica, volevo solo divertirmi”, così ha tentato di stemperare i fischi del pubblico contro di lui.

 

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