ROMA – “Lo Stato non scende a patti con chi minaccia”. Al culmine della settimana di mobilitazione anarchica per Alfredo Cospito, con attentati a sedi diplomatiche, molotov contro un commissariato di polizia e disordini di piazza, Palazzo Chigi – con una nota – sbarra la strada ad ipotesi di clemenza per il 55enne detenuto col 41 bis nel carcere di Sassari. Le azioni degli anarchici “non intimidiranno le istituzioni – assicura la Presidenza del consiglio – tanto più se l’obiettivo è quello di “far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici”. Anche per questo è stato convocato per il 30 gennaio il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi: nella riunione è prevista un’informativa dei ministri degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia proprio sul caso Cospito.
Le proteste degli anarchici
Sabato una molotov è stata lanciata contro il distretto di polizia Prenestino a Roma. Poche ore prima, a Trastevere, la protesta contro il 41-bis a Cospito era culminata con gli scontri tra manifestanti e polizia, dove un agente è rimasto ferito. La Procura di Roma, in merito alle azioni di matrice anarchica contro il consolato italiano a Barcellona e contro l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino, ha ipotizzato i reati di danneggiamento e di incendio aggravati dalle finalità di terrorismo.
Le dichiarazioni di Giannini
Il capo della Polizia, Lamberto Giannini, si è espresso in merito agli scontri durante la manifestazione di Roma. “Queste violenze e queste proteste si stanno ripetendo ed è una situazione che dovrà essere esaminata con la massima attenzione” ha detto. Intanto sono in corso le indagini per accertare tutte le responsabilità. “Sono state già identificate e segnalate all’Autorità Giudiziaria oltre 40 persone” ha aggiunto Giannini.
Le condizioni di salute di Cospito
Peggiorano intanto le condizioni di salute di Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 102 giorni. La cardiologa Angelica Milia, medico di fiducia del detenuto, fa sapere che i valori di potassio di Cospito sono molto bassi e che ora pesa 73 kg. Il Garante dei detenuti, Mauro Palma, in un’intervista pubblicata su la Repubblica, ha affermato di essere preoccupato per le condizioni di salute del detenuto, suggerendo di trasferirlo in un carcere dove sia possibile un intervento ospedaliero immediato qualora fosse necessario.