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HomeCronaca Stipendi differenziati per insegnanti: ondata di polemiche contro Valditara

Stipendi differenziati
per gli insegnanti
Polemiche contro Valditara

Contrari Codacons e Flc Cgil

Si temono divari tra Nord e Sud Italia

di Sofiya Ruda26 Gennaio 2023
26 Gennaio 2023

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara | Foto Ansa

ROMA – La scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento, anche per coprire gli stipendi dei professori che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati. È questa la proposta del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, in un intervento al webinar “Italia 2023: persone, lavoro, impresa”, promosso da PwC e gruppo Gedi, ripreso poi da La Repubblica.

Il ministro vuole differenziare gli stipendi in quanto “chi vive e lavora in una regione d’Italia in cui più alto è il costo della vita potrebbe guadagnare di più”. Per sostenere la spesa “si potrebbe aprire ai finanziamenti privati” ha aggiunto. Un risultato della riforma dell’autonomia differenziata, con la quale “non credo che il contratto nazionale verrà toccato”.

“È una misura abbastanza sensata” ha detto Mario Rusconi a capo dei dirigenti di Anp di Roma. Si è sollevata, invece, un’ondata di polemiche dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico. “Questa è l’autonomia differenziata che vuole la destra. Un’autonomia che perpetua i divari e le distanze” ha dichiarato Irene Manzi, capogruppo Pd in Commissione Scuola. “Già oggi il sistema di istruzione è attraversato da disuguaglianze profonde, bisogna lavorare per diminuire i divari non per accentuarli”, ha detto la capogruppo del M5S in Senato Barbara Floridia, insegnante ed ex sottosegretaria di Stato al Ministero dell’istruzione nel governo Draghi.

Immediata anche la reazione dei sindacati. “L’idea è totalmente strampalata, ci riporta indietro di 50 anni, alle gabbie salariali”, ha detto il segretario Flc Cgil, Francesco Sinopoli.

“È un’idea che non sta in piedi e che rischia di scontrarsi con i principi riconosciuti dalla nostra Costituzione”, spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Applicando il principio del Ministro, poi, la differenziazione stipendiale andrebbe introdotta anche all’interno della stessa regione e della stessa città, considerando che ci sono quartieri ‘bene’ o centrali dove la vita costa oltre il doppio rispetto alle periferie”.

 

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