BRESCIA – Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, la moglie e la figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, sono tornate in libertà dopo 47 giorni di arresti domiciliari. La decisione è arrivata dalla Corte d’Appello di Brescia in seguito alla dichiarazione di rinuncia, da parte dei magistrati belgi, della consegna delle due donne. Colleoni e Panzeri si recheranno, con tutta probabilità, a Bruxelles in libertà, essendo entrambe, per il loro avvocato Angelo De Riso, “disponibili a farsi interrogare”.
Stando al presidente della Corte d’Appello di Brescia, Claudio Castelli, la revoca delle misure cautelari è avvenuta successivamente al recapito della nota dell’Ufficio Istruzione di Bruxelles, pervenuta nel pomeriggio del 25 gennaio. La Corte, conseguentemente, ha annullato sia le misure restrittive sia il pronunciamento che aveva dato il via libera alla traduzione delle due donne in una casa di reclusione belga.
Panzeri verso la collaborazione con gli inquirenti
La revoca del provvedimento è frutto dell’accordo tra il giudice Michel Claise, principale titolare dell’inchiesta sul Qatargate, momentaneamente a Milano per la prosecuzione delle indagini, e Antonio Panzeri, principale destinatario delle stesse. L’accordo prevede la piena collaborazione dell’ex europarlamentare e – di conseguenza – il decadimento delle “esigenze investigative” riguardanti moglie e figlia. In cambio Panzeri sconterà un anno di reclusione e subirà la confisca di un milione di euro, pari alla somma del denaro ritrovato dagli inquirenti nelle residenze di Panzeri, frutto del traffico di influenze.
Conte propone una “spazza-corrotti”
“In Europa è necessaria una norma come la legge Severino”, ha affermato in questi riguardi il presidente del M5S Giuseppe Conte in visita a Bruxelles, dal momento che il Qatargate “rischia di creare una disaffezione nei confronti delle istituzioni”. Intanto, ha preso il via nella capitale belga l’udienza per il riesame della custodia cautelare di Niccolò Figà-Talamanca, responsabile dell’Ong “No Peace Without Justice” in carcere dal 9 dicembre per lo scandalo interno al Parlamento europeo, e a cui seguirà anche quella di Francesco Giorgi, braccio destro di Panzeri e detenuto con le accuse di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a organizzazione criminale.