BRESCIA – È accusata di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese l’allenatrice federale di ginnastica ritmica di 30 anni, che da questa mattina è stata interdetta ad allenare su tutto il territorio nazionale. La misura cautelare, richiesta dal pm Alessio Bernardi, è stata resa effettiva dall’ordinanza del gip Francesca Grassani che riferisce di un “quotidiano stillicidio di improperi e umiliazioni ai quali si sono sommate le percosse”. Le vittime – otto ragazzine di età compresa tra i 10 e i 14 anni – sono state ascoltate in audizioni private e videoregistrate, con l’ausilio psicologico dell’Asst – Brescia. A supporto dell’inchiesta sono state ascoltate anche altre 25 persone tra cui testimoni, genitori, colleghi dell’istruttrice, gli psicologi che avevano seguito le atlete ma anche i vertici della Federazione nazionale.
Alcuni video e conversazioni estrapolati dai cellulari delle vittime già avvalorano però le accuse contro l’allenatrice, che in alcuni casi ha ripreso in prima persona gli episodi incriminati. Gli agenti di polizia stanno ora perquisendo la palestra di Calcinato dove lavorava l’istruttrice, alla quale hanno sequestrato pc e cellulare per cercare prove che diano riscontro al racconto delle vittime. Stando a quanto emerso finora, comunque, gli abusi avrebbero avuto inizio nel 2017 e sarebbero avvenuti durante gli orari di allenamento presso la palestra della città. Proprio a causa delle vessazioni subite da parte dell’allenatrice, alcune atlete – molte delle quali destinate a grandi prospettive in campo sportivo – avrebbero abbandonato l’Accademia.
La vicenda si inserisce a pieno titolo nello sviluppo delle indagini condotte dalla Procura di Brescia sui presunti abusi fisici e psicologici verso giovani atlete di ginnastica ritmica, a partire dalla denuncia di due ginnaste lo scorso agosto. Già nel mese di settembre dell’anno scorso, invece, una delle madri delle ginnaste della palestra di Calcinato aveva riferito alla Squadra Mobile della Questura di Brescia di presunti comportamenti illeciti da parte di un’istruttrice di ginnastica ritmica di un’Accademia affiliata alla “Federazione Ginnastica d’Italia”.