STRASBURGO – Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha chiesto alla Commissione di sviluppare un piano economico comune, per fronteggiare gli effetti della guerra russo-ucraina e della pandemia.
La richiesta di allargare il piano Sure
Secondo Michel, c’è l’intento di ampliare il piano Sure per garantire maggiore solidarietà tra i vari partner: “Dovremo dare risposte rapide su economia, migranti, energia e difesa comune. Abbiamo bisogno di un’Europa forte” – riporta in un’intervista su Repubblica –. “Sarà poi fondamentale rendere flessibile il sistema dei fondi” – sottolinea il numero uno del Consiglio –, con l’obbligo di evitare una frammentazione del mercato interno. Ciò sarà possibile, sottolinea il presidente del Consiglio Ue: “Grazie a regole comuni stabilite per ciascuno dei 27 stati”.
L’ipotesi di un “fondo sovrano europeo”
Michel ha poi rimarcato il nesso fra crisi economica e guerra russo-ucraina, chiedendo l’istituzione di un “fondo sovrano europeo”. Ma su questo, come dichiara lo stesso, “sicuramente ci vorrà più tempo per poterlo attuare”. Allo stesso modo sarà importante puntare sulla Bei – ovvero sulla Banca Europea per gli Investimenti –, con lo scopo di iniettare maggiore capitale nelle società. In merito al fondo sovrano, Michel ha inoltre aggiunto: “Possiamo avviarlo su base volontaria, ma occorrerà concordare anche una politica commerciale comune. E dire agli americani che il loro piano aiuti va rivisto”.
L’appoggio della Bei e l’attacco di Marco Zanni
Sempre sulla Bei, Michel ha evidenziato l’importanza della stessa per creare il fondo sovrano, al quale ha replicato prontamente l’eurodeputato leghista e capogruppo di Id al Parlamento europeo, Marco Zanni: “Qualcuno spieghi al presidente del Consiglio Europeo che l’Italia non ha un problema di accesso ai mercati, quindi un nuovo Sure o similari sono pressoché inutili a colmare gap con Germania e Francia”. Nell’attacco di Zanni a Michel – dopo le parole di quest’ultimo su Repubblica –, il politico italiano ha poi concluso contestando il fondo sovrano e paragonandolo al piano Junker: “Ve lo ricordate? Chissà questa volta il fantasioso moltiplicatore che vette raggiungerà”.
La “parità di condizioni” per l’Italia
Anche la capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, ha suffragato l’ipotesi promossa da Charles Michel, chiedendo inoltre di sostenere l’industria europea dalla concorrenza sleale rappresentata dal piano americano. La stessa ha poi richiesto parità di condizioni per tutti gli stati europei, inclusa l’Italia: “Partire da subito con un accordo sul piano Sure ha un senso soltanto se si arriva a uno strumento più forte e solidale per tutti”.