KIEV – La Polonia ha richiesto alla Germania l’autorizzazione a inviare i carri armati tedeschi Leopard all’Ucraina. A comunicarlo è il premier polacco Mateusz Morawiecki, che in un’intervista tv ha manifestato la volontà di fornire le armi all’esercito ucraino, affermando che “anche se non ottenessimo l’approvazione trasferiremmo comunque i nostri carri armati insieme ad altri in Ucraina”. Ieri, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock aveva aperto alla possibilità di concedere l’autorizzazione, dichiarando alla tv francese Lci che la Germania “non si opporrà” alla richiesta di inviare i tank da parte dei polacchi. La pressione da parte dell’Ucraina per ottenere i nuovi carri armati è comunque sempre più forte. Poco fa, tramite Telegram, il capo ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermark, ha infatti affermato che per vincere il suo Paese ha bisogno “di centinaia di tank, non di 10 o 20”.
Durissima la reazione da parte del Cremlino. Il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov, ha fatto sapere che tutte le armi e i mezzi inviati dall’Occidente all’Ucraina saranno “sbriciolati” dall’esercito russo, ritenendo la guerra tra la Russia e l’Occidente non più “ibrida” ma “quasi reale”. Intanto, aumentano le tensioni diplomatiche tra il Cremlino e gli Stati europei. Questa mattina, inoltre, il ministero degli Esteri di Mosca ha comunicato l’espulsione dell’ambasciatore estone dal Paese, accusando l’Estonia di “totale russofobia”. Non è tardata ad arrivare la risposta del ministro degli Esteri estone Reinsalu che si è detto pronto ad espellere a sua volta l’ambasciatore della Federazione russa dalla capitale Tallin.
La discussione sul Dl Ucraina in Parlamento
È attualmente in corso, nell’Aula della Camera, la discussione generale sull’approvazione del decreto legge Ucraina, il cui testo verrà redatto nella sua forma definitiva questa settimana. Se Forza Italia si dice d’accordo con l’approvazione del testo poiché “significa ottemperare agli impegni assunti dal nostro Paese”, dello stesso avviso non è il Movimento Cinque Stelle, che al contrario reputa l’invio delle armi a Kiev “un’ulteriore pericolosissima escalation militare”. Da Alleanza Verdi e Sinistra italiana invece è arrivato il “sì” al sostegno all’Ucraina ma non attraverso le armi, bensì elaborando “una exit strategy”. Appoggio senza remore al Dl da parte di Noi Moderati.