DAVOS – È l’Ucraina il tema della seconda giornata del World Economic Forum di Davos. La 53esima edizione del forum, intitolato “La cooperazione in un mondo frammentato”, affronta le più urgenti crisi globali, prima fra tutte la guerra in corso.
Ad aprire la discussione, cui partecipa in collegamento video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, è la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che nel suo “special address” conferma il sostegno dell’Unione Europea all’Ucraina. Assicurando che “non ci sarà impunità contro i crimini russi”, la presidente dichiara che l’Ucraina “ha commosso il mondo e ispirato l’Europa”.
Sul tema dell’energia, la presidente lancia un piano industriale per il Green Deal, per “realizzare la transizione senza creare nuove dipendenze”, con il sostegno dei fondi Ue. Von der Leyen annuncia la preparazione di un Fondo sovrano europeo, mentre sul piano normativo verrà proposto un nuovo “NetZero Industry Act”. Il discorso continua con un’accusa alla Cina, che avrebbe incoraggiato le aziende energivore europee a delocalizzare nel suo territorio. Von der Leyen invita però a preferire la collaborazione con Pechino evitando il disaccoppiamento.
Interviene poi la first lady ucraina Olena Zelenska, che, accolta da un caloroso applauso, avverte i delegati presenti al Wef: “Siamo di fronte al crollo del mondo come lo conosciamo”. Per Zelenska, “l’aggressione della Russia potrebbe andare oltre i nostri confini”, e la minaccia può essere affrontata solo restando uniti. “La cooperazione globale è necessaria”, continua, affinché non si verifichi un’altra Chernobyl. Insistendo sul fatto che la crisi si aggraverà, “a meno che la Russia non perda la guerra”, la first lady dichiara che “il mondo deve unirsi per la pace”.
Sulla questione della difesa europea interverranno i presidenti della Polonia e della Lituania, Andrzej Duda e Gitanas Nausėda.
Nella foto in alto: il presidente della Svizzera Alain Berset, la first lady ucraina Olena Zelenska, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, a Davos il 17 gennaio 2023, foto Ansa