La Procura di Roma indaga sul caro carburanti e apre un fascicolo per individuare eventuali speculazioni. Nel frattempo la Guardia di finanza continua a cercare le prove di gravi speculazioni ai distributori su indicazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Interviene anche il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che coinvolge Benedetto Mineo, il Garante per la Sorveglianza dei Prezzi che potrà chiedere all’Autorità Antitrust di schierare i suoi finanzieri specializzati per questi controlli.
Salvini attacca il governo
Il caro carburante impensierisce la premier Giorgia Meloni, consapevole di come la stangata ai distributori possa erodere una parte della sua popolarità. In questo quadro si inserisce l’intervento del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che la chiama in causa e non fa sconti. Conferma che qualcuno sta facendo il furbo, in giro per l’Italia, vendendo un litro di diesel anche a 2,5 euro e che è necessaria una riflessione sulle accise.
Il caro carburante entrerà così nel prossimo Consiglio dei ministri.
La proposta del Codacons
Tra le idee per contenere il prezzo dei carburanti c’ è quella del Codacons che, dopo aver presentato due giorni fa denunce presso 104 procure italiane a seguito della raffica di aumenti, propone al governo di estendere l’applicazione della legge 231 del 2005 che vieta già glia aumenti eccessivi dei prezzi al dettaglio degli alimenti. Il divieto andrebbe introdotto anche per il comparto delle benzine indicando il prezzo anomalo, la massima percentuale di aumento dei listini oltre cui scatterebbe la sanzione.
Nel foto in alto, pompe di un distributore di benzina, foto Pixabay