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HomeEsteri Cina allenta misure Covid L’allarme degli esperti possibile impennata dei casi

Cina, allarme degli esperti
su una nuova ondata Covid
840mln di contagi in 3 mesi

Il governo allenta le restrizioni

ma gli ospedali sono in affanno

di Maddalena Lai13 Dicembre 2022
13 Dicembre 2022

epaselect epa09406872 A man has his swab sample collected for a Covid-19 test by a medical worker in a booth outside Beijing West railway station amid the coronavirus pandemic in Beijing, China, 09 August 2021. The coronavirus outbreak, caused mainly by the Delta variant and what has now become China's worst outbreak in more than a year, was first detected on 20 July among airport cleaning staff in Nanjing, Jiangsu province, and has already infected hundreds of people and spread to over two dozen cities including Wuhan, where the coronavirus first emerged, and the capital Beijing. Since the Delta outbreak began spreading across China, the authorities have imposed lockdowns on some residential areas, Covid-19 mass testing, domestic and international travel restrictions. EPA/ROMAN PILIPEY

Circa 840 milioni di contagiati e due milioni di morti per Covid nei prossimi tre mesi in Cina. Sono le cifre allarmanti diffuse da Feng Zijian, ex vice capo del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie sulla nuova ondata di coronavirus che potrebbe colpire la popolazione cinese. Il picco dovrebbe coincidere con l’inizio, il mese prossimo, del Capodanno lunare, la festa durante la quale milioni di persone si sposteranno all’interno del Paese per fare ritorno alla propria città natale. A seguito delle proteste che hanno scosso la Cina nelle ultime settimane, il governo ha progressivamente allentato le rigide misure di contenimento del virus. Nonostante il cambio di rotta di Pechino abbia incontrato un notevole favore popolare, il nuovo allarme degli esperti, che teorizzano un’impennata dei contagi nelle prossime settimane, ha riacceso le polemiche.

La sfida del governo cinese, al momento, è duplice. Da un lato, al fine di favorire la ripresa economica, deve convincere la popolazione che il Covid non costituisca un pericolo per la salute. L’epidemiologo Zhong Nanshan, ad esempio, ha comunicato che il virus al momento ha un “tasso di mortalità vicino a quello di una comune influenza”. Dall’altro deve incrementare le adesioni alla campagna vaccinale. Infatti, nonostante il 90% dei cinesi abbia ricevuto due dosi, fra le fasce di popolazione più vulnerabile soltanto il 40% degli over 80 ne ha ricevute tre, per cui più di 600 milioni di vaccinati non hanno ancora ricevuto un richiamo.

Nonostante Pechino stia lavorando per aumentare i posti letto per la terapia intensiva a 10 ogni 100mila persone, a causa dell’aumento dei contagi, le strutture ospedaliere sono già in affanno – faticando a trovare personale-, le farmacie prese d’assalto e le code dinanzi alle “cliniche per la febbre” sempre più lunghe – solo nella capitale, domenica scorsa, si sono registrati 22 mila ingressi. I critici, intanto, sottolineano che un’impennata dei contagi fosse prevedibile dopo la radicale inversione di rotta del governo, avvenuta troppo rapidamente e senza una preparazione adeguata.

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