L’Unione Europea si rivolgerà all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in merito a due controversie commerciali in corso con la Cina. La prima riguarda le restrizioni applicate da Pechino a partire da dicembre 2021 sulle esportazioni lituane ed europee contenenti componenti lituane. La seconda riguarda le restrizioni imposte dalla Cina ai danni di titolari di brevetti high-tech dell’Unione Europea, che impediscono loro di accedere ai tribunali dell’Ue per proteggere e far rispettare i proprio diritti.
Da gennaio ad ottobre, infatti, le misure commerciali cinesi hanno ridotto dell’80% gli scambi con la Lituania, rispetto all’anno precedente. La reazione di Pechino deriva dalla decisione del governo lituano di aprire un ufficio di rappresentanza a Taiwan. Per quanto riguarda i titolari dei brevetti high-tech, i tribunali cinesi, dall’agosto del 2020, hanno deciso di impedire alle aziende con brevetti ad alta tecnologia di discutere qualsiasi questione, riguardante le loro tecnologie, in tribunali non cinesi, compresi i tribunali dell’Unione Europea. L’Ue si è opposta, affermando che questa decisione non fa altro che limitare i titolari di tali brevetti. La violazione di tale norma, inoltre, comporta multe fino a 130 mila euro.
Nella prossima riunione del 20 dicembre 2022, l’organo di conciliazione dell’Organizzazione mondiale del commercio discuterà sulla richiesta di Bruxelles di aprire due comitati sulle due controversie. La Cina ha la possibilità di opporsi all’istituzione del panel e l’Ue potrà, in tal caso, rinnovare la richiesta, così il panel sarà istituito alla riunione dell’organo di conciliazionne del 30 gennaio 2023.
Nel frattempo, la Cina ha chiuso il mese di novembre con un surplus commerciale in calo a 69,84 miliardi di dollari, a causa della politica zero Covid, dannosa per l’economia cinese. Secono i dati diffusi dalle Dogane cinesi, l’export, inoltre, ha registrato un tonfo dell’8,7%.