In Ucraina si ripete quanto accaduto con lo sterminio degli ebrei. È netta la posizione di papa Francesco in occasione dell’udienza generale di questa mattina, durante la preghiera per la pace nel paese martoriato dalla guerra.
Droni in territorio russo
Gli attacchi di Kiev sono sempre più vicini al Cremlino. Le forze speciali ucraine sono penetrate in territorio russo a 200 chilometri da Mosca con droni di nuova generazione, e l’equilibrio della guerra comincia a spostarsi in favore dell’Ucraina di Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino, nella giornata di ieri, ha fatto visita alle truppe stanziate a Sloviansk, nella regione di Donetsk, lanciando un messaggio. “Tutti possono vedere la vostra forza e la vostra qualità”, ha detto Zelensky, mostrando gratitudine verso i genitori delle reclute “che hanno messo al mondo una generazione di eroi”.
Stoltenberg: “I negoziati all’Ucraina”
“Non esistono condizioni al momento per i negoziati” dichiara il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg all’evento Global Boardroom del Financial Times. Secondo l’economista e politico norvegese è l’Ucraina che “deve decidere i termini e i tempi di una negoziazione”. Dall’Ungheria, Orbàn ha bloccato lo stanziamento di 18 miliardi in favore di Kiev. Stoltenberg ha poi aggiunto che al momento la Russia “cerca di congelare il conflitto, per riprendersi e lanciare nuova offensiva la prossima primavera”.
Putin e la fiducia del popolo russo
I numeri dell’ultimo sondaggio mensile sulla popolazione russa sono stati “molto soddisfacenti” per lo stesso Putin. Il 79% degli intervistati, un campione di circa duemila persone su 144 milioni di abitanti, ha dichiarato di approvare l’attività del presidente. La popolarità dello zar è “stabile da vent’anni”, come afferma Marat Mardanov, direttore del Centro statale di ricerche umanistiche. Tuttavia il 55% dei russi è favorevole a negoziati con l’Ucraina.
Nella foto: il presidente ucraino Zelensky con un soldato della truppa a Sloviansk, Donbass (foto Ansa/EPA)