Il governo Meloni è critico di fronte alle dichiarazioni portate avanti ieri da Bankitalia in riferimento ad alcune misure contenute nella Manovra di bilancio per il 2023. In particolare, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari accusa l’istituto di credito di perpetuare i suoi interessi personali e afferma: “Banca d’Italia esprime la visione delle banche private da cui è partecipata”. Di fronte a tali dichiarazioni alcune fonti ufficiali del governo si trovano costrette a intervenire e placare la tensione affermando di apprezzare l’operato della banca nazionale: “non è mai stata messa in discussione l’autonomia di Banca d’Italia”. L’opposizione però non è convinta e parla di “attacco infondato e inaudito”. Ad alimentare lo scontro concorrono anche le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che descrive la dichiarazione di Bankitalia “un’opinione come tutte le altre”. In mezzo a tale caos, interviene Il ministro Francesco Lollobrigida il quale in un’intervista alla Stampa afferma che “le norme su pos e contante possono essere riviste, la modifica sul reddito no” e si dichiara disposto a ragionarci con serenità”.
Nella serata di ieri anche l’Ufficio parlamentare di bilancio si è schierato con l’istituto di credito nazionale. La presidente Lilia Cavallari afferma che in questo modo «si allentano due vincoli che possono contribuire a contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro». Intanto anche il Pd chiede alla premier di ritirare le norme sul Pos, mentre Conte, leader del M5s, critica la misura sulla revoca del reddito.
Via Nazionale ha, ieri, bocciato alcuni punti della manovra, dal Pos alla Flat tax, fino all’innalzamento del tetto al contante. Il capo del Servizio struttura economica di Bankitalia Fabrizio Balassone ha dichiarato che le decisioni della manovra “entrano in contrasto con la spinta alla modernizzazione del Paese e con l’esigenza di ridurre l’evasione fiscale”.