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HomePolitica Il ritardo del governo sulle scadenze del Pnrr

Le scadenze del Pnrr
Entro il 31 dicembre
Per ricevere i fondi Ue

Il governo è in ritardo

"Serve flessibilità"

di Sofiya Ruda05 Dicembre 2022
05 Dicembre 2022

Sono ancora 40 su 55 le scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il governo deve completare per poter richiedere nuove risorse all’Unione europea. Il termine è il 31 dicembre, entro il quale andranno completate due scadenze del terzo trimestre e altre 38 del quarto trimestre.  “Non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa. È un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati 30”, ha affermato ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Repubblica, assicurando di essere “fiduciosa che recupereremo”, ma se “qualcosa mancasse all’appello non sarebbe colpa nostra”.

I problemi

I ritardi del piano sarebbero motivati da due questioni cruciali: la guerra in Ucraina, da cui è scaturito l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, e i tempi dell’attuazione del piano, criticati già da Meloni in campagna elettorale. Dunque, dall’esecutivo emergono proposte di revisione e aggiornamento del piano per renderlo più attuabile in questa situazione di emergenza e far fronte alla crisi. “Il Next generation Eu è evidente a tutti che non è più sufficiente” perché “non poteva tenere in considerazione l’impatto della guerra in Ucraina ha avuto sulle nostre economie. Bisogna fare di più oggi a livello Ue, partendo dal caro energia”, ha detto la premier in collegamento con il festival delle Regioni in corso a Milano.

Serve flessibilità

Nel frattempo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto a margine di un evento alla Farnesina: “Sappiamo già che ci sarà flessibilità da parte della Commissione, perché il recovery plan è nato per dare risposte concrete e solidali dopo i danni del coronavirus, ma purtroppo dopo quella crisi c’è stata la guerra, quindi è ovvio che debbano esserci aggiustamenti legati alla flessibilità, che non significa stravolgere i piani, ma significa essere flessibili”.

I decreti Pnrr

Per approvare le richieste di modifica del Pnrr bisogna però che esse siano motivate da circostanze oggettive. C’è quindi il rischio di allungare ulteriormente l’iter comportando altri ritardi e il mancato ricevimento dei fondi europei. Al momento, ancora non sono state apportate delle modifiche, nonostante l’appello di Salvini di posticipare i termini di scadenza. Una soluzione potrebbero essere i “decreti Pnrr” già attuati dal governo Draghi, decreti creati appositamente per velocizzare le procedure e rispettare i termini di scadenza.

Gli enti che al momento hanno più scadenze da rispettare sono il dipartimento per la trasformazione digitale, con otto scadenze, il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica con sei e il Ministero dell’Economia e delle finanze con quattro.

Nonostante le criticità della situazione, il governo si mostra fiducioso per il lavoro intenso e per i dialoghi con la Commissione europea.

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