Si sta svolgendo questa mattina presso il tribunale di Roma l’audizione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, nel corso del processo per l’assalto alla sede del sindacato durante le manifestazioni no Green Pass del 9 ottobre 2021. «È stato un atto contro i lavoratori che hanno deciso di organizzarsi. Una devastazione inaccettabile» ha dichiarato Landini durante la testimonianza. L’inchiesta da cui è scaturito il processo è stata coordinata dal procuratore aggiunto Michele Prestipino insieme al pm Gianfederica Dito.
Le dichiarazioni del segretario generale
«Quando sono arrivato quella sera – ha affermato il segretario generale – ho trovato una situazione devastata. Computer rotti, tavoli rivolti, un’opera d’arte di Ennio Calabria sfregiata e che poi abbiamo restaurato. È stato un colpo pesante. Danni quantificati in decine di migliaia di euro». Landini ha aggiunto che il sindacato, oltre ad aver ricevuto attacchi fisici, ha subito anche «attacchi informatici molto consistenti e che stanno durando ancora».
Al banco degli imputati i vertici di Forza Nuova
La Cgil si è costituita parte civile nel processo davanti alla prima sezione penale del tribunale di Roma. Tra gli imputati, anche due importanti membri di Forza Nuova, schieramento politico di estrema destra: l’ex membro del Parlamento europeo Roberto Fiore e l’ex leader Giuliano Castellino. A entrambi vengono contestati i reati di devastazione aggravata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e istigazione a delinquere.
Il passato e il presente di Giuliano Castellino
Castellino, già condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi per aver aggredito nel 2019 due giornalisti de L’Espresso, ha recentemente provato a rilanciare la sua carriera politica attraverso il nuovo partito “Italia Libera” insieme all’avvocato Carlo Taormina, ma l’accesso alla sala stampa della Camera, dove avrebbe presentato il nuovo schieramento, gli è stato impedito.