NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeCultura Nobel per la Pace al bielorusso in cella dal 2014

Premio Nobel per la Pace
al dissidente bielorusso
Bialiatski,in cella dal 2014

Premiate anche due Ong

una russa e una ucraina

di Agnese Palmucci07 Ottobre 2022
07 Ottobre 2022

epa10228770 (FILE) - Belarusian human rights activist Ales Bialiatski (also transliterated as Alex Belyatsky), leader of Viasna, a human rights group based in Minsk, smiles as he waits in a trial cage inside a courtroom prior to a court session in Minsk, Belarus, 24 November 2011 (reissued 07 October 2022). The Nobel Peace Prize 2022 has been awarded to human rights advocate Ales Bialiatski from Belarus, the Russian human rights organization Memorial and the Ukrainian human rights organization Center for Civil Liberties. The Norwegian Nobel Committee said in a statement on 07 Octobe 2022, that by awarding the Nobel Peace Prize for 2022 to Bialiatski, Memorial and the Center for Civil Liberties, it wishes to 'honour three outstanding champions of human rights, democracy and peaceful co-existence in the neighbour countries Belarus, Russia and Ukraine.' Bialiatski was imprisoned from 2011 to 2014 and following large-scale demonstrations against the Belarus regime in 2020, he was again arrested and still detained without trial, the Norwegian Nobel Committee added. EPA/TATYANA ZENKOVICH *** Local Caption *** 50100352

Quasi trent’anni al fianco dei prigionieri politici, contro gli abusi di potere del regime di Minsk. È questa la motivazione con la quale è stato assegnato il Nobel per la Pace al dissidente bielorusso Ales Bialiatski, in carcere dal 2014, che nel 1996 ha fondato il Centro per i diritti umani “Viasna” con sede nella capitale del Paese. Da quel momento è diventata la più importante organizzazione non governativa della Bielorussia, impegnata nel documentare la violazioni dei diritti umani e monitorare le elezioni. Il presidente del Comitato per il Nobel, Berit Reiss-Andersen, dopo aver conferito il premio, ha chiesto a Minsk la liberazione immediata di Bialiatski.

A ricevere il prestigioso riconoscimento, per l’impegno nella costruzione della pace, sono state anche l’Ong russa “Memorial”, che in patria è stata chiusa perché ritenuta «agente straniera», e l’organizzazione umanitaria ucraina “Center for civil Liberties”. L’organizzazione russa è stata fondata nel 1989 dal Nobel per la pace Andrej Sakharov e custodisce la memoria delle vittime del Terrore staliniano, mentre quella ucraina è impegnata a documentare, sin dall’inizio del conflitto, i crimini di guerra russi contro la popolazione aggredita. Anche nel loro caso, il premio è stato conferito per l’«impegno in difesa dei diritti umani».

L’evento ad Oslo è stato anche l’occasione per il Comitato di ribadire al presidente russo Vladimir Putin, che «deve smettere di reprimere gli attivisti». Anche la vice ministra degli Esteri italiana, Marina Sereni, è intervenuta scrivendo sul suo profilo Twitter che dal Premio Nobel per la Pace 2022 «arriva un messaggio chiaro e forte: la pace senza diritti umani non può esistere» e «il ruolo della società civile è essenziale».

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig