Si apre tra dubbi e incertezze il vertice informale del Consiglio Europeo, a Praga. In agenda il price cap e altre misure contro il caro energia. Il summit dei 44 Paesi che compongono la comunità politica europea potrebbe però non sciogliere tutti i nodi. Nel frattempo, il Consiglio europeo ha adottato l’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia, in risposta all’annessione delle regioni ucraine da parte di Mosca.
“Dobbiamo attenuare le conseguenze degli aumenti del costo dell’energia sulla vita delle famiglie e delle imprese”, ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di un incontro bilaterale con il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier a Malta, prima del vertice informale dei capi di Stato ad Arrajolos. E per farlo, da più parti si enfatizza il bisogno di “essere uniti e risoluti”, come sottolineato anche dalla premier inglese, Liz Truss. In questo senso il vertice di Praga, iniziato oggi e che terminerà domani, in attesa di quello formale del 20 ottobre a Bruxelles, rappresenta il tentativo di trovare un’intesa sulla questione energetica. Ma la posizione di Germania e Olanda rende difficile raggiungere un’intesa sul price cap, a favore, invece, di misure “mediane”.
In una lettera della presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, inviata ieri ai 27 leader dell’Ue, si ipotizza “l’introduzione di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica”. Sul tetto ai prezzi sui gasdotti, invece, si è espresso l’Ad di Eni, Claudio Descalzi. Per quanto riguarda il gas liquido, invece, “che deve essere invece attratto, non si mette un cap, ma si lavora per un contract for difference. Si paga – ha spiegato Descalzi – la cifra necessaria per portare l’Lng, e la differenza viene socializzata a livello di un fondo europeo”.
“Il gas russo è stato sostanzialmente sostituito, abbiamo gli stoccaggi pieni”, ha aggiunto l’Ad di Eni, Claudio Descalzi. Inoltre, il gas russo che arriva ancora “è costante. Queste condizioni – ha aggiunto Descalzi – possono darci tranquillità per l’inverno”. Tuttavia, secondo l’Ad di Eni, non si può tirare un sospiro di sollievo, in quanto “il sistema è tirato, perché manca il gas russo a dare stabilità”.