La pressione fiscale in Italia nel secondo trimestre del 2022 è stata pari al 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo evidenzia l’Istat nella sua nota trimestrale sui conti della Pubblica amministrazione. “Il potere d’acquisto delle famiglie – sottolinea l’Istituto – ha registrato una flessione lieve nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico”.
La statistica dell’Istat rileva che per le famiglie consumatrici il reddito disponibile è aumentato dell’1,5% rispetto al trimestre precedente. I consumi sono invece cresciuti del 4,1%. La propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di un aumento dell’1,5% del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie, il potere d’acquisto delle famiglie è lievemente diminuito rispetto al trimestre precedente (-0,1%).