A nove anni dal naufragio di migranti che causò 368 vittime e 20 dispersi, oggi si commemora a Lampedusa la Giornata della memoria e dell’Accoglienza alla presenza del presidente della Camera Roberto Fico.
Migliaia di studenti provenienti da tutta Europa hanno invaso piazza Castello, l’area di Lampedusa che si affaccia sul molo della Madonnina, per la marcia in ricordo delle vittime del naufragio del 3 ottobre del 2013. La marcia, a cui ha partecipato anche Fico, è terminata nel luogo simbolo della memoria: Porta d’Europa.
“Siamo qui per ricordare vittime che rimarranno scolpite su queste rocce – ha detto il presidente della Camera – cercavano un futuro. Dobbiamo cambiare le politiche migratorie. Lo Stato deve essere per forza comunità, abbiamo aderito alla Comunità Europea per condividere sovranità. E l’Europa lo deve capire e gestire i flussi migratori, andare a parlare con gli altri Paesi. Una Europa che deve aiutare e non pensare ai blocchi navali”.
Dal palco ha parlato anche Adal, sopravvissuto alla tragedia. “Voi conoscete i numeri, si parla di 368. Noi li conoscevamo con nome e cognome, con volto, sogni e obiettivi”, ha detto. E poi, rivolgendosi al presidente Fico, ha aggiunto: “Vogliamo la pace e chiediamo pietà per i nostri familiari in Libia, e vogliamo dare loro, attraverso i corridoi umanitari, una alternativa per venire in Italia”.
“A distanza di nove anni si continua a morire nel Mediterraneo centrale ed orientale”, ha spiegato Tareke Brhane, presidente del Comitato in ricordo delle vittime. “Dal 2013, oltre 24 mila persone hanno perso la vita solo nel Mediterraneo. Il Comitato 3 ottobre chiede alle istituzioni europee che questa data diventi la Giornata europea della memoria e dell’accoglienza”.
Questa proposta di legge è stata sottoscritta, tra gli altri, dal Comune di Lampedusa, da quello di Linosa e da Medici senza frontiere.