Donald Trump nel mirino della giustizia statunitense: dal fisco ai fatti di Capito Hill, per l’ex inquilino della Casa Bianca tanti nodi da sciogliere mentre una corte d’appello di tre giudici ha concesso la facoltà al dipartimento di Stato di continuare a usare un centinaio di documenti classificati sequestrati a Mar-a-Lago. Ribaltata quindi la decisione del giudice federale nell’inchiesta dell’Fbi. Per la Corte “prevale il pubblico interesse agli accertamenti, essendo in gioco la sicurezza nazionale”.
Intanto Ginni Thomas, la moglie del giudice della corte suprema Clarence Thomas e attivista pro Trump che sosteneva il suo tentativo di restare alla Casa Bianca dopo il voto, ha deciso di presentarsi spontaneamente alla commissione che indaga sull’assalto al Capitol Hill. Lo ha riferito la Cnn che rivela anche l’esistenza di un accordo raggiunto tra le parti.
La procuratrice di New York, Letitia James, ieri ha ripetuto due volte che “nessuno è al di sopra la legge. Nessuno”, nemmeno Donald Trump e i suoi figli accusati di aver “sistematicamente” gonfiato gli asset dell’azienda di famiglia e guadagnato così miliardi di dollari illegalmente.