Tecnici, architetti e ingegneri contro Deloitte. La bufera nasce per la richiesta, da parte della società di consulenza, di un video di circa 2 minuti realizzato dal tecnico asseveratore, per conto del proprio cliente, per illustrare rapidamente l’intervento effettuato. Si tratta di una delle misure contro le frodi del superbonus. Il video, ha spiegato Deloitte, fa parte dei presidi introdotti “in seguito alla circolare n.23 del 23 giugno 2022 e in applicazioni delle indicazioni contenute nelle comunicazioni dell’Uif”. Tali presidi “sono volti a rafforzare i controlli antifrode a tutela dell’erario, delle imprese, dei committenti, dei professionisti e dei soggetti cessionari, al fine della più sicura verifica e più rapida monetizzazione degli incentivi”. Un video di spiegazione dell’intervento da parte del tecnico asseveratore, quindi, agevolerebbe “le verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate”.
“Profondo sconcerto di fronte alla richiesta da parte di Deloitte”, dichiara, in una nota, l’ordine degli architetti di Firenze, insieme a tutti gli ordini della Toscana e a oltre 70 Ordini provinciali d’Italia. La richiesta, a meno di due settimane dalla scadenza del 30 settembre, “risulta intempestiva e inutilmente vessatoria”, ha aggiunto il presidente dell’Ordine degli architetti di Firenze, Andrea Crociani. Dello stesso avviso l’Associazione delle società di ingegneria e architettura, aderente a Confindustria. L’associazione, in un comunicato, si schiera “al fianco della rete delle professioni tecniche sulla vicenda dei video” antifrode richiesti da Deloitte per il Superbonus 110% e sull’Ecosisma bonus.