Il dossier sui fondi russi accende lo scontro tra i partiti. A dieci giorni dalle elezioni serve chiarezza. Per questo domani il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha convocato una riunione per un’audizione di Franco Gabrielli, sottosegretario con delega all’intelligence. “Al momento l’Italia non risulta tra i Paesi coinvolti – ha dichiarato Urso – ma le cose possono sempre cambiare nei prossimi giorni”.
Secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “il dossier potrebbe non essere uno”. A Rainews 24 l’ex cinque stelle ha poi dichiarato: “Siamo in continuo contatto con gli americani sia adesso sia nei prossimi giorni per tutti gli ulteriori aggiornamenti. Draghi ha sentito Blinken e continueremo con lo scambio di informazioni”.
Un vero e proprio terremoto che ha scosso la politica italiana. Anche il segretario del Pd Enrico Letta vuole “chiarimenti dal governo prima del voto” e giudica “grave che la Lega non disdica gli accordi con la Russia Unita”.
Ma tutta la politica prende le distanze, in particolare Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “Mai chiesto un rublo, un franco o un sesterzio. Non scherziamo. Chiunque lo dica prenderà una querela perché sono stufo di queste menzogne” ha dichiarato il leghista. “Noi non prendiamo soldi dagli stranieri” ha incalzato il leader di FdI querelando l’ex ambasciatore Usa della Nato Kurt Volker che su “La Repubblica” aveva ipotizzato pagamenti russi al partito della Meloni.