Pieno e continuo sostegno a Kiev da parte del governo italiano. È quanto ha ribadito questa mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi in un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al centro della conversazione gli ultimi sviluppi del conflitto, con la controffensiva dell’esercito ucraino, e la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Zelensky ha sottolineato l’importanza della cooperazione con Roma, ribadendo la necessità di “intensificarla”.
Il Cremlino intanto ha negato, per il momento, l’ipotesi di una mobilitazione generale in Russia. Il Ministero della Difesa di Mosca, però, ha annunciato “attacchi massicci” e bombardamenti in Ucraina. E sul fronte interno il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha avvertito gli oppositori: “Fintanto che i punti di vista critici rimangono nell’ambito della legge sono pluralismo, ma il confine è molto labile e bisogna essere molto attenti”.
Da parte Ucraina, invece, continua la controffensiva. Il governatore del Lugansk Sergiy Gaidai ha confermato il ritiro delle truppe nel centro di Creminna, anche se le forze di Kiev non sono ancora entrate. A Lyman, “la cui liberazione è fondamentale per la regione” come sostenuto da Gaidai, i combattimenti sarebbero ancora in corso.