“C’è una quantità enorme di potenza energetica di impianti nuovi bloccata perché ci sono le soprintendenze che bloccano l’autorizzazione per una questione paesaggistica”. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, parlando ai microfoni di Radio 24, punta il dito contro le soprintendenze, colpevoli di bloccare gli impianti di energia rinnovabile con la scusa del paesaggio in un momento di crisi energetica: “Precedenza all’emergenza climatica, alla tenuta del paese industriale e dei cittadini o al paesaggio? Dobbiamo sbloccare gli impianti bloccati”.
Il ministro ha dichiarato che il governo sta lavorando a una misura per fornire una certa quantità di gas a prezzo controllato alle aziende che stanno soffrendo. Provvedimento che dovrebbe arrivare la prossima settimana e poi essere approvato dal Parlamento. “Spero – ha dichiarato il ministro – che venga votata positivamente perché è l’unica cosa che possiamo fare per alleviare le sofferenze delle aziende. Se qualcuno vota contro poi lo dovrà spiegare alle aziende”.
Cingolani ha poi parlato dell’introduzione del price cap sul gas russo da parte dell’Europa. Già da ieri c’è stata la chiamata per un primo gruppo di esperti, tra cui un italiano. Ha inoltre illustrato che è stato dato il mandato “per settembre” a studiare il price cap e che nell’arco di due settimane ci saranno le prime direttive. Per la decisione, non servirà l’unanimità ma si andrà a maggioranza qualificata.
L’intervento di Cingolani si è poi concentrato sullo smart working e sull’ora legale perpetua per risparmiare. “Una maggiore applicazione del lavoro agile e il mantenimento dell’ora legale darebbero poco vantaggio dal punto di vista del risparmio energetico. Quell’ora che si guadagna la sera la si perde la mattina. Il vantaggio medio non è altissimo. Per quanto riguarda lo smart working – conclude Cingolani – un 30% di persone rimarrebbe sempre in ufficio e il rapporto costo beneficio non è così immediato”.