“Gli sforzi per ristabilire la centrale nucleare di Zaporizhzhia, come infrastruttura puramente civile, sono vitali. Come primo passo, le forze russe e ucraine devono impegnarsi a non intraprendere alcuna attività militare verso o dal sito”. È quanto ha dichiarato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, alla riunione del Consiglio di Sicurezza dopo i bombardamenti avvenuti ieri nei pressi della centrale ucraina.
“Come secondo passo – ha aggiunto Guterres – dovrebbe essere garantito un accordo su un perimetro smilitarizzato, che includa l’impegno delle forze russe a ritirare tutto il personale e l’equipaggiamento militare e di quelle ucraine a non entrarvi”. Esigenza resa ancor più necessaria dopo il rapporto pubblicato dall’Aiea che sotto la guida del direttore generale Rafael Grossi e sotto l’occhio esperto del vicedirettore Massimo Aparo ha pubblicato il documento relativo alla missione di questi giorni. Dal report si evince che la struttura versa in una situazione drammatica con danni gravi a reattori e magazzini.
Per questo motivo, Guterres ha ammonito il Cremlino dicendo: “Qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l’integrità fisica, la sicurezza o l’incolumità della centrale è inaccettabile”.
Sempre in merito al documento redatto dai tecnici dell’Onu, non si è fatta attendere la replica del ministro degli Esteri russo Lavrov: “C’è bisogno di chiarimenti supplementari, perché quel rapporto contiene un certo numero di punti interrogativi. Abbiamo chiesto questi chiarimenti al direttore generale dell’Aiea”, Rafael Grossi.
Oggi, come riportato da alcune agenzie russe, il presidente Putin ha risposto alle accuse dell’Onu affermando: che l’Aiea subisce le pressioni di Stati Uniti e dell’Europa e non può dichiarare direttamente che la centrale di Zaporizhzhia venga bombardata dal territorio ucraino. Infine, il leader russo ha minacciato: “I bombardamenti di Zaporizhzhia da parte dell’Ucraina creano il rischio di minare la sicurezza nucleare”.