All’indomani del Forum Ambrosetti di Cernobbio è tempo di bilanci. Se il leader di Azione, Carlo Calenda, sembra uscirne vincitore, altrettanto non si può dire di Giuseppe Conte che per il secondo anno consecutivo non si è presentato, preferendo intervenire in videoconferenza. Promossi il segretario del Pd, Enrico Letta, e la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha parlato a lungo di come la globalizzazione smisurata non stia portando alcun vantaggio all’Europa.
Concluso il confronto tra i principali candidati alle prossime elezioni, Letta è tornato ad attaccare Giorgia Meloni chiedendo ancora una volta la modifica del simbolo di Fratelli d’Italia. “Il partito rinunci alla fiamma. Non solo è una cosa inspiegabile, ma lo è anche il motivo per cui quel simbolo non è stato ancora rimosso. La Marcia su Roma fu possibile perché qualcuno non fece fino in fondo il proprio dovere”, ha chiarito il segretario del Pd in un’intervista rilasciata a La Repubblica in occasione del Festival della Tv di Dogliani.
Letta ha parlato anche di Calenda, con il quale sembra definitivamente sfumata l’ipotesi di una possibile alleanza. A confermarlo è lo stesso leader di Azione, che ha ribadito: “L’alleanza con Pd non la farò: l’avrei fatta prima. Un governo di larga coalizione, questo voglio fare. Serve un Governo di Alleanza comune, mi auguro anche con la Meloni. L’alleanza con il Pd l’ho spaccata per Fratoianni e Bonelli: impossibile governare con loro”.
Nel centrodestra a tenere banco ancora una volta sono i temi di politica estera. Il discorso di Matteo Salvini sulle sanzioni verso la Russia non ha pienamente convinto la platea di Cernobbio. Il leader della Lega ha passato gran parte del tempo a spiegare come le misure contro Putin debbano essere riviste, non trovando il consenso dell’alleata Meloni. Ma la distanza tra Salvini e Meloni è evidente anche su altri punti, primo su tutti lo scostamento di bilancio. Se la leader di Fratelli d’Italia è convinta che il nostro Paese non possa permetterselo, il numero uno del Carroccio continua a sostenere come sia “assolutamente necessario”.
Intanto, sempre nel centrodestra, a far parlare è la prima intervista pubblica di Marta Fascina, rilasciata al quotidiano Libero. Lady Berlusconi ha attaccato pubblicamente Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, definendole totalmente irriconoscenti verso coloro che le ha create politicamente. Fascina ha parlato ampiamente anche della caduta del governo Draghi. “Il governo è caduto perché il Movimento 5 stelle non gli ha votato la fiducia. Il nostro partito ha rilanciato chiedendo al premier di dar vita ad un esecutivo che potesse durare fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i grillini che si sono dimostrati del tutto irresponsabili e inaffidabili”, ha sottolineato.
Nel frattempo, Silvio Berlusconi, ha voluto difendere il proprio operato sui social che negli ultimi giorni ha dato vita a diverse polemiche. “Il mio video ha fatto 7,5 milioni di contatti. Anche TikTok è importante, ci sono tanti giovani dai 14 ai 34 anni. Il futuro è loro, bisogna indirizzarli verso una attenzione su ciò che succederà il 25 settembre”, ha sottolineato il Cavaliere.