Un mondiale in rincorsa con errori banali, sempre più gravi, in ogni Gran Premio. Potremmo riassumere così la stagione della Ferrari, che ieri ha chiuso la gara a Zandvoort con il terzo posto di Charles Leclerc e l’ottavo di Carlos Sainz. I ferraristi hanno così dovuto assistere ancora una volta al trionfo del campione iridato della Red Bull, Max Verstappen, dinanzi al suo pubblico.
Si tratta dell’ennesimo flop stagionale, considerando che le due rosse partivano in seconda e terza posizione. Ma non solo: ieri la scuderia si è resa protagonista dell’ennesimo episodio tragicomico dell’anno. Al 15° giro, infatti, Carlos Sainz viene richiamato ai box ma dopo i primi secondi di pit-stop, i meccanici si rendono conto di non avere a disposizione la gomma posteriore sinistra. Lo spagnolo perde così dieci secondi ed è costretto a ricostruirsi la gara autonomamente.
Ma non è l’unico pasticcio dei box con lo stesso pilota: un’ulteriore beffa arriva quando Sainz riparte nello stesso momento in cui giunge Alonso, ostacolandolo. Nel linguaggio tecnico si chiama “unsafe release”. Lo spagnolo perciò riceve cinque secondi di penalità nel finale: chiude quinto ma retrocede di tre posizioni.
Gli errori pratici si aggiungono però ai problemi principali. Anche questa volta infatti il cavallino paga a caro prezzo una strategia inefficiente, inferiore quella della Mercedes. La scuderia tedesca, partendo in quarta e sesta posizione, non soffia il primato a Verstappen solo a causa una Virtual Safety Car. Oltre alla strategia c’è poi il cambio di passo, con un ritmo che nelle ultime uscite si è abbassato notevolmente rispetto a inizio stagione: ora infatti anche le stesse Mercedes sembrano più veloci.
Non ottime premesse, dunque, in vista dell’imminente GP di Monza. Tifosi e piloti sanno bene che ormai la corsa per il titolo è chiusa, ma rimangono grandi rimpianti. “Cosa è successo con Sainz? È stato un pasticcio dovuto al fatto che lo abbiamo richiamato quando era all’ultima curva. Non c’era il tempo per i meccanici – risponde alle polemiche il team principal Mattia Binotto – ma la prima preoccupazione è che ci è mancato ritmo, non eravamo veloci”.