Termina oggi, dopo oltre due anni, lo stato di emergenza proclamato dal governo Conte il 31 gennaio 2020 per la pandemia di Covid-19. Iniziava da quel momento uno dei momenti più bui della storia repubblicana, con molti morti e una conseguente grave crisi economica. Oggi invece, grazie alle vaccinazioni, l’Italia può guardare per la prima volta da quel giorno al ritorno alla normalità. Da domani, infatti, cambieranno molte regole, gran parte delle quali per via dell’ultimo decreto Covid approvato dal governo.
Cosa cambia da domani
Uno dei principali cambiamenti riguarda l’eliminazione del sistema a colori delle Regioni. L’Italia ha chiuso l’esperienza della zona bianca, gialla, arancione e rossa con tutte le Regioni nella fascia di rischio più bassa. Con la fine dello stato di emergenza viene sciolto il Comitato tecnico scientifico, determinante per scegliere le strategie di contenimento alla pandemia.
Decadrà inoltre anche la struttura commissariale. Ma i compiti svolti finora dal generale Francesco Paolo Figliuolo non saranno destinati alle Regioni. “È temporaneamente istituita un’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, che opera fino al 31 dicembre 2022”, si legge infatti nell’ultimo decreto Covid.
Da domani poi viene ridotto drasticamente l’utilizzo del super green pass: rimane solo per palestre, piscine, centri culturali, feste, congressi, convegni, casinò e discoteche. Torna il green pass base per tutti i lavoratori, così come sui mezzi pubblici, per le attività all’aperto, ma anche in bar e ristoranti sia dentro che fuori. Cade l’obbligo di green pass base in negozi, banche, poste e pubblici. Infine, finisce la quarantena per contatto con una persona positiva al Covid: andrà in isolamento solo chi ha contratto il virus.
Gli ultimi dati
Dopo due settimane di netto incremento, dal 23 al 29 marzo c’è una sostanziale stabilità dei nuovi casi di Covid, che sono stati 504.487 rispetto a 502.773 della settimana precedente. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, che precisa come “in questo momento sia difficile fare previsioni”. Aumentano invece i ricoveri con sintomi in area medica, precisamente dell’8,6%. Tuttavia, si inverte la tendenza in terapia intensiva, che era ormai da diverse settimane in calo. Infine, dopo sei settimane consecutive di calo, iniziano a ricrescere i decessi: sono 953 negli ultimi sette giorni. Arranca invece la campagna vaccinale contro il Covid-19: sono fermi all’85,6% i vaccinati con almeno una dose, mentre si attestano all’83,9% quelli che hanno completato il ciclo.
I commenti
“Continuare con prudenza, ma siamo di fronte ad una fase nuova – afferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – Il governo non è preoccupato per i contagi da Covid che tornano a risalire, ma c’è grande attenzione, perciò dobbiamo valutare e monitorare ogni giorno. Oggi un aumento dei contagi non corrisponde a un aumento della pressione sui nostri ospedali”.
Più prudente il commento del ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini: “La fine dello stato d’emergenza è un grandissimo risultato ma non è un liberi tutti: l’attenzione e il monitoraggio rimangono costanti”.