Il governo vuole porre la questione fiducia sul decreto Ucraina. Il premier Mario Draghi intende evitare così lo strappo con il Movimento 5 stelle sull’aumento delle spese militari. Giuseppe Conte, confermato ieri presidente dei pentastellati, infatti, tira dritto e in un’intervista pubblicata oggi su Avvenire conferma “il no fermo” al riarmo da parte di M5s. “Il Movimento – annuncia Conte – si opporrà con tutta la sua forza parlamentare all’aumento sconsiderato delle spese militari”. Il premier Draghi, per accorciare le distanze con l’alleato di governo, ha in agenda per oggi un incontro con Giuseppe Conte. La questione dell’aumento fino al 2% del Pil della spesa per gli armamenti sarà al centro del colloquio.
L’ex premier, dopo la confermata presidenza, ribadisce che il Movimento “ha una chiara collocazione euroatlantica e gli impegni assunti in sede Nato vanno rispettati: chi insinua il contrario è in malafede. Tuttavia chiedere uno sforzo finanziario di quasi 15 miliardi di euro – prosegue Conte, nonostante anche nel M5s ci siano divisioni sul tema – significa sottrarre risorse alla transizione energetica e al welfare sociale”.
Il leader del Movimento è ancora più intenzionato a far valere le sue posizioni. Dopo la decisione del Tar di Napoli di sospendere la sua nomina a guida del M5S, tra domenica e ieri, gli iscritti pentastellati hanno confermato l’ex premier alla presidenza del Movimento con 55.618 sì, pari al 94,19% dei voti validi. Tuttavia, secondo il Corriere della Sera, è probabile che un centinaio di dissidenti impugneranno anche questo risultato. Lo scorso agosto, nella precedente votazione sulla presidenza, Giuseppe Conte aveva ricevuto il consenso di 67.064 iscritti, pari al 92,8% dei votanti. Intanto il professore commenta così il voto: “Gli iscritti del M5s mi hanno riconfermato con un’indicazione forte e chiara”. Nella leadership del Movimento, Danilo Toninelli, Fabiana Dadone e Barbara Floridia sono i nuovi tre “probiviri”. Mentre Laura Bottici è la nuova componente del Comitato di Garanzia.