«Habemus giunta!» Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha messo a punto la sua squadra, anche se mancano ancora due tasselli. Tutt’ora in forse l’assessorato al Bilancio per il quale si fa il nome di Tommaso Antonucci, manager esperto in fondi europei. Resta scoperto anche l’assessorato alla Legalità, ma ci siamo quasi, gli ultimi nodi saranno sciolti in mattinata. Dodici assessorati per sette uomini e cinque donne, divisi tra tecnici e politici, i cui nomi, dopo una settimana di trattative e le ultime telefonate di rito, saranno ufficializzati nel pomeriggio.
Marino per non destabilizzare gli equilibri è costretto a rimangiarsi due delle promesse fatte in campagna elettorale: quella della perfetta parità di genere e quella del vicesindaco «rosa», incarico, insieme alla delega al Patrimonio, affidato a Luigi Nieri di Sel.
La prima ipotesi di giunta, con tre assessorati ai partiti, non soddisfaceva Pd e Sel che, ufficiosamente, avevano minacciato di ritirare dalla squadra i propri candidati se i posti assegnati non fossero stati sufficienti per numero e peso. Con i Cinque Stelle, invece, la trattativa si è chiusa ancor prima che si aprisse. Beppe Grillo, infatti, ha subito “scomunicato” la proposta di Marcello De Vito, consigliere romano Cinque Stelle, che aveva aperto alla possibilità di un “tecnico” scelto dalla Rete. «Il voto richiesto da De Vito non ha alcun valore», ha bocciato seccamente il guru genovese. Il messaggio sul blog è inequivocabile: «In merito ad alcune iniziative dei consiglieri comunali di Roma – si legge – si ribadisce che il Movimento 5 Stelle non fa alleanze, né palesi, né tantomeno mascherate con alcun partito».
Il gioco delle parti per la composizione della giunta, tra incontri, scontri, veti e incroci, ha comunque privilegiato le competenze e i curricula dei vari candidati, così come il sindaco neoeletto ha più volte proclamato. Tra i nomi certi quello di Flavia Barca (sorella di Fabrizio), docente di Economia e gestione delle imprese di comunicazione, alla Cultura; Luca Pancalli del Comitato paraolimpico agli Stili di vita; l’ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Monti, Guido Improta, ai Trasporti; Giovanni Caudo, architetto e ricercatore all’Università Roma Tre, all’Urbanistica; alla Scuola, la capostaff e fedelissima di Marino, Alessandra Cattoi, giornalista specializzata sulle tematiche della medicina e laureata in Storia; la dirigente di Sant’Egidio, Rita Cutini, ai Servizi sociali. E poi gli esponenti Pd: Daniele Ozzimo, dalemiano, che conquista la Casa; il consigliere capitolino uscente Paolo Marsini ai Lavori Pubblici; Estella Marino, la cosiddetta “lady preferenze”, che da responsabile ambiente del partito a livello romano arriva alla poltrona di assessore all’Ambiente. Infine, Marta Leonori che lascia la Camera dei Deputati per l’assessorato al Commercio e a cui in Parlamento succederà Marco Di Stefano.
Non resta che attendere l’ufficialità di questi nomi e poi al lavoro!
Francesca Polacco