Lo striscione shock esposto e firmato dai tifosi veronesi ieri prima di Verona-Napoli ha fatto insorgere i commenti del mondo politico. Sul telone erano scritte le coordinate geografiche della città di Napoli, con sopra le bandiere di Russia e Ucraina. Il messaggio era dunque quello di indicare ai missili russo-ucraini la localizzazione dell’obiettivo.
“Un messaggio ripugnante. È grave e va condannato da tutti, senza distinguo e senza giustificazioni – commenta su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – È vergognoso il gesto ed è vergognosa l’intenzione di questi pseudo tifosi. Non c’è ironia, ma solo idiozia dietro questo striscione”.
“Non si scherza sulla guerra, grave e ingiustificabile” commenta invece il segretario della Lega Matteo Salvini.
Unanime anche la condanna dai vertici del calcio, come quella dell’amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo: “In un momento così tragico, solo da idioti può arrivare un tale striscione”.
Subito sono arrivate le prese di distanza da parte della società Hellas Verona: “Ci facciamo portavoce di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto o esternazione che possano generare incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione”. La società, però, dovrà comunque collaborare per individuare i responsabili e ora rischia anche la chiusura di uno o più settori dello stadio per i cori discriminatori percepiti all’interno durante la partita.
Infine, arrivano le parole del sindaco di Verona, Federico Sboarina, che chiarisce: “Sulla guerra non si deve ironizzare, ma niente macchina del fango sulla città”.