Un Recovery di guerra da 100 miliardi, come quello adottato per la pandemia, questa volta però per la difesa e l’energia. Una road map che, da qui a maggio, disegni una nuova Europa. È il piano presentato ieri dal presidente Francese Emmanuel Macron al vertice europeo di Versailles con i 27 Paesi membri.
Sullo sfondo la guerra in Ucraina, un vicolo cieco dal quale l’Europa al momento sembra non avere idea di come uscirne. “Con il cancelliere tedesco Scholz abbiamo parlato oggi di nuovo con Putin per ottenere un cessate il fuoco – ha sottolineato l’inquilino dell’Eliseo – ma sono preoccupato. A breve termine non vedo soluzioni diplomatiche ma ci spero e continueremo a insistere, a spingere i russi verso un compromesso”.
Tra i tanti temi affrontati anche quello delle sanzioni, ulteriormente possibili nelle prossime settimane, e sulle quali cominciano a vedersi delle prime aperture da parte dei falchi. D’altro canto, l’intesa politica per usare delle risorse su energia e difesa c’è.
Al Consiglio europeo di marzo infatti il tema cardine sarà proprio l’autonomia energetica e a maggio, molto probabilmente, potrà essere convocato un nuovo summit straordinario. ”Siamo tutti sconvolti, ma dobbiamo prendere decisioni forti nei giorni e nelle settimane prossimi – ha dichiarato Macron. Oggi ci saranno discussioni strategiche, poi saranno seguite dai fatti nelle prossime settimane”.
Alla base i punti cardine della dichiarazione di Versailles che verrà ufficializzata nelle prossime ore: rafforzare le capacità di difesa, ridurre la dipendenza economica e costruire una base economica più solida. Tra i paragrafi ancora da limare quello sulla prospettiva europea dell’Ucraina. Un’adesione lampo, oltre che improbabile dal punto di vista pratico, non trova l’unanimità politica. Ma nella dichiarazione i leader si apprestano a certificare il loro impegno politico per una “prospettiva europea” di Kiev, per la sua vicinanza ai valori comuni europei.