Quindicesimo giorno di guerra. E nessuna tregua all’orizzonte. L’incontro in Turchia fra i ministri degli Esteri russo e ucraino, Serghei Lavrov e Dmytro Kuleba, è terminato senza risultati significativi. Per Kuleba “passi in avanti non ne sono stati fatti”. “Normale, non era questa la sede per discutere di cessate il fuoco”, replica Lavrov. I negoziati sulla tregua proseguiranno in Bielorussia. Nel frattempo, le truppe di Putin hanno preso il controllo di alcuni quartieri della città costiera di Mariupol, mentre il Cremlino ha deciso di lasciare il Consiglio d’Europa.
Ore 12:41- Macron e Scholz chiedono a Putin tregua immediata
In una telefonata fra Olaf Scholz, Emmaneul Macron e Vladimir Putin, “Germania e Francia hanno chiesto una tregua immediata”. È quanto si apprende da fonti del governo tedesco. “Scholz e Macron hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa”. I tre leader hanno inoltre deciso di sentirsi di nuovo nei prossimi giorni.
Ore 12:25- Colloquio telefonico di Putin con Macron e Scholz
Putin ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla crisi in Ucraina. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass
Ore 12:15- Allarme di Save the children sui 6,5 milioni di bimbi ucraini a rischio
Dopo l’orrendo attacco all’ospedale di Mariupol, dove un bambino è morto, la situazione dei 6,5 milioni di minori rimasti nel paese è al limite”. L’allarme arriva da Save the children, che calcola in “oltre 1 milione” i bambini fuggiti nei Paesi limitrofi.” Altri 6,5 milioni sono ancora nelle città ucraine, cercando riparo in rifugi sotterranei, accompagnati costantemente dalla paura e rischiando ogni istante la propria vita.Mentre i bombardamenti continuano a intensificarsi, cibo, acqua pulita e medicine nel paese scarseggiano e potrebbero essere presto inaccessibili per molti bambini e le loro famiglie”, sostiene l’organizzazione.
Ore 11:54- Di nuovo sirene antiaereo a Kiev
Le sirene antiaereo sono tornate a suonare a Kiev. Lo annuncia il municipio sul suo canale Telegram, invitando i cittadini a nascondersi nei rifugi.
Ore 11:46 – Ancora bombe su Mariupol
Nuovo attacco aereo a Mariupol. Lo annuncia il municipio sul proprio profilo Telegram. “Ora a Mariupol c’è un attacco aereo degli occupanti russi – si legge -. Le bombe hanno colpito le case. Colpito anche l’edificio dell’università nel centro della città. Registrato anche una attacco nell’area del Teatro Drammatico”. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime.
Ore 11:44- Bloccato un convoglio umanitario in viaggio verso Mariupol
“Un convoglio umanitario che cercava di raggiungere Mariupol è stato costretto a fare marcia indietro a causa dei combattimenti in corso”. Lo ha detto la vicepremier ucraina Iryna Vereschuk, secondo quanto riporta la stampa internazionale.
Ore 11:45 – Lavrov: “Niente guerra nucleare”
“Non voglio credere e non credo che ci sarà una guerra nucleare”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa dopo i colloqui con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba, ad Antalya.
Ore 11:40 – Russia: ospedale Mariupol era vuoto
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha affermato che l’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol, ieri, è avvenuto dopo che le forze ucraine avevano preso il controllo dei locali e non c’erano pazienti all’interno.
Ore 11.38- La Cina pronta a reagire in caso di sanzioni Usa
Quando gestiscono le relazioni con la Russia, “gli Stati Uniti non dovrebbero imporre le cosiddette sanzioni e la giurisdizione a lungo raggio su società e individui cinesi, e non dovrebbero danneggiare i diritti e gli interessi legittimi della Cina, altrimenti la Cina darà una risposta risoluta e decisa”. E’ la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian alle minacce di ritorsioni ventilate dal segretario al Commercio americano Gina Raimondo nel caso in cui Pechino violi le sanzioni a carico della Russia
Ore 11:31- La Gran Bretagna sanziona anche Abramovich
Il Regno Unito allarga le sue sanzioni in risposta all’invasione dell’Ucraina nei confronti di altri 7 oligarchi e alti funzionari russi considerati vicini a Vladimir Putin. Lo annuncia il Foreign Office, precisando che la misura – con congelamento dei beni e divieto di viaggi – riguarda il patron uscente del Chelsea, Roman Abramovich, il magnate Oleg Deripaska, i numeri uno dei colossi energetici di Stato Gazprom e Rosneft, Aleksei Miller e Igor Secin, nonché i banchieri Andre Kostin e Dmitri Lebedev, e Nikolai Tokarev, presidente del gigante pubblico delle pipeline Transneft
Ore 11:25- Lavrov accusa: “L’ospedale pediatrico di Mariupol base del battaglione Azov”
“L’ospedale pediatrico di Mariupol era usato come base del battaglione Azov”. Così il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha risposto ad una domanda sul bombardamento di sull’ospedale, facendo riferimento al reparto militare ucraino estremista
Ore 10:53- Per l’Onu sono 2,3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina
Salgono a oltre 2,3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina verso i paesi confinanti da quando è iniziata l’invasione russa. Lo riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite sul proprio profilo Twitter. Tra questi, 112 mila sono di paesi terzi, precisa l’Oim, ricordando che queste persone “hanno bisogno di supporto umanitario vitale e protezione”