Il Movimento 5 Stelle resta intrappolato nelle carte bollate. Ieri il Tribunale di Napoli ha respinto la richiesta dei 5s di revocare la sospensione dello Statuto e della nomina del presidente Giuseppe Conte. A oggi, dunque, l’ex premier non è ancora legalmente il leader del Movimento, e, fino all’udienza del 5 aprile, quando il giudice entrerà nel “merito” della causa, tutto resta congelato.
Il nodo caldo sono però le nuove votazioni degli iscritti su Statuto e leadership, già previste per il 10 e 11 marzo. L’avvocato della fronda anti-Conte pentastellata, Lorenzo Borrè, ha chiesto al M5s di rinviarle, ma l’ex presidente del Consiglio non ci sta e tira dritto su tutta la linea. “Non sono un traghettatore, – ha commentato, – la leadership è una questione politica e c’è una chiara volontà espressa dagli iscritti sul mio nome”. In una nota anche il M5s ha preso le difese del leader in pectore: “Prendiamo atto della decisione dei giudici, ma questo non può fermare il nuovo corso”.
Si annuncia una pioggia di ricorsi. In serata infatti Rousseau ha rilanciato. La socia dell’associazione, e compagna di Davide Casaleggio, Enrica Sabatini ha ribadito che le prossime votazioni saranno considerate nuovamente “illegittime”, “ma si aggiungerà l’aggravante di un reato penale per il trattamento dei dati degli iscritti”.