Le conseguenze dell’invasione russa in Ucraina si ripercuotono sui mercati. In seguito alle sanzioni dell’Unione europea contro il Cremlino, il rublo crolla al minimo storico cedendo il 30% nel mercato di Mosca, dopo che la Banca centrale russa ha ritardato di tre ore le contrattazioni. Allo stato attuale per un dollaro servono 106 rubli. Gli spread sulla moneta russa sono aumentati di otto volte, con i market maker da Sydney a Hong Kong che si tirano indietro.
Le sanzioni imposte alla Russia e alla sua Banca centrale aumentano la preoccupazione per gli effetti che possono scaturirne. Nelle borse europee si registra infatti un forte calo. Nel Vecchio continente scivolano le banche, a seguito della decisione di limitare il sistema Swift alle banche di Mosca. Gli investitori si riversano sui beni rifugio: oro in rialzo e corsa al dollaro.
Le sanzioni e il clima di incertezza hanno avuto anche un pesante effetto sul prezzo del gas in Europa. Le Borse di Amsterdam e Londra hanno avuto due grosse impennate, rispettivamente del 35,7% e del 25,3%. Sui mercati internazionali vengono registrati anche grossi aumenti sul prezzo di grano (+8,7%), mais (+5%), e soia (+3,9%).
Il governo italiano, data l’incerta situazione, ha deciso di mobilitarsi e di tutelarsi. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, insieme all’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, è appena atterrato in Algeria. In programma colloqui con le autorità algerine, come spiegato dallo stesso ministro su Twitter: “Appena arrivato ad Algeri per incontrare il mio omologo e le più alte cariche algerine. Discuteremo del rafforzamento della cooperazione bilaterale, in particolare per far fonte alle esigenze di sicurezza energetica europea, alla luce del conflitto in Ucraina”.