Michael Hastings era considerato, a soli 33 anni, uno dei più promettenti giornalisti della sua generazione. È morto martedi sera, a Los Angeles, in un tragico incidente stradale in circostanza ancora da chiarire. A dare la notizia Rolling Stones, il magazine con cui collaborava e che nel 2010 pubblicò “The Runaway General” – “Il Generale Fuori Controllo” – l’intervista-scandalo che stroncò la carriera al generale statunitense Stanley McChrystal, in quel periodo in missione in Afghanistan.
Hastings dimostrò come anche un giornalista embedded – ovvero arruolato dalle forze armate a narrare cosa accade durante le azioni belliche – potesse tirar fuori notizie importanti dal suo lavoro tra i soldati e raccogliendo abilmente una grande quantità di racconti, opinioni e giudizi informali in cui emergevano le opinioni particolarmente critiche di McChrystal nei confronti della Casa Bianca.
“Era tesissimo e molto preoccupato in quei giorni – dichiara un amico in un’intervista rilasciata al New York Magazine – e non si dava pace sul fatto che il governo stava investigando su di lui”.
Inoltre, secondo quanto riferito dal Los Angeles Times, sia l’FBI che il Pentagono erano interessati all’attività del giovane reporter che, nel frattempo, riceveva minacce di morte.
La sua eredità d’inchieste e reportage appare agli occhi dell’opinione pubblica tanto più strabiliante se si pensa alla sua giovane età, per non parlare delle interviste esclusive, compèresa quella con il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, direttamente dal suo nascondiglio nella campagna inglese.
A pochi giorni dalla sua morte, i giornali di tutto il mondo, in particolare quelli anglosassoni, citano le sue frasi sull’etica del giornalismo e sull’importanza di lavorare per il pubblico e non per le proprie fonti: “di fatto dovrete dedicare la vostra vita al giornalismo, se davvero volete fare questo mestiere. Scrivere e raccontare notizie deve piacervi davvero molto, deve importarvi più di ogni altra cosa nella vostra vita: famiglia, amici, vita sociale, eccetera. Imparate ad accettare il rifiuto e considerarlo parte del gioco. Continuate a scrivere, continuate a fare proposte, continuate a leggere”.
