L’Italia prepara le sue mosse per rispondere, insieme agli alleati europei e della Nato, all’invasione russa in Ucraina. “Le immagini a cui assistiamo, di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane, sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea”, ha dichiarato questa mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera nel corso dell’informativa urgente sul conflitto. L’Italia sta pianificando “un’evacuazione in condizioni di sicurezza” dei circa 2000 connazionali presenti nel Paese.
Parole di condanna sono arrivate anche dal segretario Pd, Enrico Letta. “Questo è il nuovo 11 settembre, è il momento in cui cambia la storia e dobbiamo avere chiaro il principio più importante di tutti: difendere la libertà e la democrazia”, ha affermato Letta intervenendo in aula alla Camera dopo l’informativa di Draghi .
Intanto continuano le riunioni dei capi di Stato occidentali. Ieri il premier e gli altri leader del G7 hanno adottato una “dichiarazione di ferma condanna dell’aggressione russa e di richiamo alla cessazione delle ostilità e di ritorno alle trattative”. In serata Draghi ha partecipato al Consiglio europeo a cui ha preso parte anche il presidente ucraino Zelensky: “Un momento veramente drammatico”. Un ulteriore colloquio telefonico con Zelensky si sarebbe dovuto tenere stamattina ma il premier ha ribadito che “non è stato possibile parlargli, non era disponibile”. Nel pomeriggio il premier parteciperà al vertice della Nato: “Le forze italiane che prevediamo essere impiegate sono costituite da unità già schierate in zona di operazioni e da altre che saranno attivate su richiesta del Comando Alleato. Per queste, siamo pronti a contribuire con circa 1400 uomini e donne dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, e con ulteriori 2000 militari disponibili”.
Per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia, il discorso del premier ricalca quanto detto ieri al Consiglio supremo di Difesa riunito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell’Unione Europea”. Si teme però l’impatto che queste misure avranno sul nostro Paese, soprattutto sul settore energetico. Draghi sottolinea che il governo è pronto a intervenire per calmierare i prezzi dell’energia e che si sta già lavorando per aumentare le forniture alternative di gas. Non si esclude la riapertura delle centrali a carbone per colmare eventuali mancanze.