Non si fermano le aggressioni al personale del 118. La zona è sempre la stessa, il quartiere di San Basilio a Roma, dove lo scorso 12 giugno si era verificata un’aggressione a tre sanitari accorsi in seguito a una sparatoria. Martedì pomeriggio, verso le 13 e 30, gli infermieri di un’ambulanza, sono stati aggrediti dai passanti mentre cercavano di soccorrere un tossicodipendente in via San Benedetto del Tronto. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine che hanno scortato il mezzo fino all’ospedale “Sandro Pertini”.
La sera una nuova aggressione si è verificata sempre nella stessa zona. Stavolta la furia della folla, riversatasi sugli infermieri con spinte, sputi e calci, sarebbe dovuta a un ritardo nell’arrivo dei mezzi, per soccorrere un anziano vittima di infarto. E un vero e proprio assalto ha avuto come oggetto un secondo mezzo arrivato poco dopo, con alcune persone che sono salite sull’ambulanza, mentre altri lanciavano sassi. Tuttavia, confrontando i tabulati telefonici, dal momento della chiamata all’arrivo dell’ambulanza, sarebbero trascorsi solo 4 minuti come conferma il responsabile regionale Cgil per l’Ares 118, Sergio Buzzone, che avverte:«Così però non si può andare avanti, c’è il rischio che gli operatori del 118 che lavorano in quella zona chiedano il trasferimento». E aggiunge che per cercare di arginare il fenomeno:«siamo anche disponibili a fare un’assemblea pubblica, magari portando i mezzi danneggiati, per sensibilizzare i cittadini che, per la maggior parte, sono contro queste aggressioni».
Intanto il direttore generale del 118, Antonio De Santis, ha scritto una lettera al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, chiedendogli un incontro per discutere del problema, poiché «le aggressioni al personale dell’Ares 118 a San Basilio stanno superando il carattere episodico, rischiando di diventare una pericolosa costante per le missioni di soccorso effettuate in questa zona».
Domenico Cavazzino