Sessantacinque persone sono state arrestate questa mattina sul litorale romano in quanto accusate di far parte di un gruppo ‘ndranghetista. Avrebbero “colonizzato” il territorio nel litorale a sud della Capitale, attraverso l’importazione di cocaina su larga scala dal Sud America, con infiltrazioni nelle pubbliche amministrazioni e puntando anche al business dei rifiuti attraverso società gestite da prestanome.
Ad alcuni indagati è contestata l’associazione di stampo mafioso. Sono in corso perquisizioni negli uffici comunali di Anzio e Nettuno: gli inquirenti puntano ad acquisire elementi sull’infiltrazione dell’organizzazione nelle due amministrazioni e in particolare sull’attività legata allo smaltimento dei rifiuti.
A capo della struttura criminale ci sarebbe Giacomo Madaffari e altri soggetti appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle in provincia di Catanzaro. Si tratta di un distaccamento della ‘ndrina di Santa Cristina d’Aspromonte nella Città metropolitana di Reggio Calabria.
Tra gli arrestati, figurano anche due carabinieri. I due sono accusati di avere fornito informazioni riservate agli appartenenti al clan. Sono stati raggiunti da misura cautelare: uno in carcere e l’altro ai domiciliari. A uno dei due militari è contestato anche il concorso esterno in associazione mafiosa.
Intanto, nel quartiere San Basilio a Roma, è in corso lo sgombero di due immobili occupati abusivamente da esponenti legati ad altri clan calabresi. In particolare gli agenti di polizia hanno proceduto al sequestro di hashish e denaro e hanno individuato nella struttura anche un bunker.